Viaggio nella città/18

Lamarmora tra sicurezza e vivibilità: il quartiere dei servizi vuole crescere

di Giulio Rezzola
Fondamentale la riqualificazione della via principale: la ciclabile ha ridotto notevolmente la velocità della auto

Da BresciaDue al Beato Palazzolo (Teatro Morato), dai Pilastroni al sottopasso prima della fermata Volta della metropolitana. Lamarmora si espande su un territorio «decisamente molto vasto, ha una popolazione di 12.000 abitanti, E ci sono esigenze parecchio diverse da una zona all’altra», sottolinea il presidente del Consiglio di quartiere, Piero De Luca.

«Nel corso del nostro mandato – continua - abbiamo posto molta attenzione ad alcuni aspetti della vita della comunità come il rapporto con la nostra popolazione anziana, che è tanta; il coinvolgimento, non facile, dei giovani, soprattutto adolescenti; la tutela di pedoni e ciclisti; le iniziative per risolvere le criticità emerse al parco Nicoletto».

I bivacchi al Nicoletto

In quest’ultimo caso, essere riusciti ad allontanare tutte quelle persone che giorno e notte bivaccavano al suo interno «è stato un successo del Consiglio, che ha risolto il malessere di chi ci vive attorno. Ma la conseguente recinzione del parco non ha certo giovato alla piena fruibilità del parco da parte - sottolinea De Luca -. In futuro bisognerà mettere mano ad un progetto sociale che lo riqualifichi».

La sicurezza stradale

Altro risultato positivo, secondo il presidente, è stato quello di aver risolto il problema di via Lamarmora dopo alcuni tragici investimenti, anche mortali, di persone che attraversavano sulle strisce pedonali. «Una strada ad alto scorrimento dove non venivano rispettati i limiti di velocità. Ora, con una ciclabile su ambo i lati della via che va dai Pilastroni alla Volta e il mantenimento dei parcheggi a ridosso dei marciapiedi, le carreggiate si sono ridotte e pare che le auto abbiano notevolmente rallentato».

E sempre in tema di viabilità, De Luca auspica interventi risolutivi soprattutto in via San Zeno, per una migliore illuminazione e per ridurre la velocità.

I servizi

Lamarmora, nell’insieme, è un quartiere ben servito: due fermate della metro più la limitrofa stazione «Volta», una completa offerta commerciale, parchi, piscina, campi sportivi (appena rifatto in sintetico quello della parrocchia San Giacinto), il teatro, la sede A2A.

Mancano però il Punto di comunità (trasferito in un condominio a BresciaDue, poco accessibile e praticamente inutilizzato); una vera integrazione con cittadini stranieri nonostante il buon rapporto del instaurato con la moschea e i rappresentanti del mondo islamico; un progetto di ampliamento delle piantumazioni; il coinvolgimento dei giovani nelle iniziative di quartiere e come volontari per trascorrere il tempo in compagnia degli anziani. Aspetti che il presidente si augura possano essere affrontati dal prossimo Consiglio di quartiere.

Il fulcro del quartiere Una cena estiva davanti alla chiesa di San Giacinto
Il fulcro del quartiere Una cena estiva davanti alla chiesa di San Giacinto

L’attenzione ai giovani e agli anziani: un punto di forza dell’aggregazione

A Lamarmora l’attenzione ai bisogni di anziani e giovani è sempre stato l’obiettivo perseguito dal presidente De Luca e dai consiglieri. Favorire una «terza età attiva» è il principio una partecipazione «altrettanto attiva dei giovani del quartiere perché trascorre il tempo libero, o parte della giornata, insieme a loro è un incontro che significa crescere insieme», sottolinea il presidente.

L'iniziativa di comunità

Che ricorda quanto sia importante avere nel proprio territorio «6…in compagnia», un’associazione che nella sede di via Lottieri (quella che ospitava la Sesta Circoscrizione, da cui ha mutuato il nome) si dedica interamente ad iniziative per la popolazione avanti negli anni. Un centro diurno che può ospitare ben più di una settantina di persone contemporaneamente (come capitato per il cenone di Capodanno o per le feste organizzate con i familiari).

Qui gli anziani, generalmente persone sole perché vedove oppure perché durante la giornata i figli lavorano, hanno la possibilità di giocare a carte, di ascoltare musica, di fare attività fisica come pilates e yoga, di partecipare a incontri per esempio con medici di medicina generale oppure sulla sicurezza contro le truffe illustrati da funzionari della polizia locale, di andare a visitare mostre o musei. Ma anche di condividere un pasto in compagnia.

La partecipazione a una vita comune...senza giovani 

«Un’iniziativa lodevole – ricorda ancora De Luca – presa in collaborazione con la vicina scuola Canossi per la distribuzione di porzioni di pasti caldi non utilizzati che permette ulteriori e profondi momenti di condivisione». Quella partecipazione ad una vita in comune, profondamente formativa, che purtroppo non riesce a coinvolgere, per esempio, i ventenni, i trentenni. La ripetitività delle giornate è l’errore nel quale «6…in compagnia» cerca di non cadere ed i giovani più grandi, in questa visione, «sarebbero in grado di fornire un fondamentale valore aggiunto», secondo il presidente del Consiglio di quartiere. «È anche in quest’ottica – aggiunge – che mi auguro un cambio di passo in futuro. Rendere partecipi ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo e secondo grado abbiamo visto come non sia facile, con alcun tipo di iniziativa che il Consiglio ha cercato di organizzare. Sul loro futuro sono però ottimista perché ho notato che un buon numero di persone giovani si sono candidate per il nuovo mandato e tra loro c’è addirittura una ragazza di 17 anni. Loro sono i nuovi portatori di idee per il nostro quartiere».

 

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