L'OPERAZIONE

Mafia nigeriana, latitante arrestato in Francia grazie alla DIA di Brescia

Il 30enne era considerato un membro della struttura criminale definita Maphite

Latitante mafia nigeriana arrestato in Francia grazie  al monitoraggio delle presenze criminali sul territorio di competenza del Centro Operativo Dia di Brescia, supportato dall'elaborazione di informazioni di carattere commerciale e finanziario (in particolare l'analisi delle movimentazioni indirizzate all'estero tramite canali di money transfer, in parte convogliate in segnalazioni per operazioni sospette di riciclaggio, attività istituzionalmente demandate alla Direzione Investigativa Antimafia).

Chi è il latitante arrestato

Il 30enne, cittadino nigeriano, nel 2019 è finito al centro di un'indagine della DIa di Torino per associazione di tipo mafioso poiché accusato di essere partecipe della "Maphite"  (acronimo che sta per «Maximum, Academic, Performance, Highly, Intellectuals, Train, Executioner») responsabile in città, nella provincia e in parte del territorio comunitario di delitti in materia di stupefacenti, estorsione, reati contro la persona (inclusa la tratta di esseri umani e l'immigrazione clandestina), favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché di vari delitti commessi in Nigeria, comprese aggressioni e uccisioni. Nel mese di novembre 2023 il 30enne, resosi irreperibile sul territorio nazionale sin dall'anno 2021, è stato condannato in via definitiva alla pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione.

Gli spostamenti

Gli accertamenti, attivati nel mese di gennaio 2024, hanno consentito di rilevare gli ultimi recapiti del nigeriano in Italia nella provincia di Bergamo e di risalire agli spostamenti successivi al 2021, quando si è  reso irreperibile sul territorio italiano, individuando un'attività commerciale a lui intestata in territorio francese.

Si è quindi proceduto ad attivare un canale informativo con le autorità transalpine che hanno portato all'accertamento della presenza del 30enne nigeriano nel loro territorio. E' stata cosi' richiesta l'estensione del provvedimento di espiazione pena in ambito europeo da parte della Procura Generale presso la Corte d'Appello di Torino, indispensabile per consentire la sua cattura eseguita a Bordeaux a inizio aprile, a cura dei competenti organi di Polizia francesi in stretto contatto con la Direzione Investigativa Antimafia. Sono in corso le prescritte valutazioni in ordine all'estradizione in Italia. 

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