Mattarella, le tre tappe della visita tra cultura e Covid

Il programma esatto della visita del presidente della Repubblica verrà definito nei prossimi giorni. Decisivi i comitati per la sicurezza e l’oredine pubblico di oggi e lunedì. Ma si sa per certo che Sergio Mattarella dividerà il suo passaggio da Brescia in tre momenti: l’inaugurazione dell’anno accademico della Università Statale, la visita alla Vittoria Alata e quella all’hub vaccinale della Fiera. È supergiù lo schema del 29 ottobre scorso, visita prima annunciata e poi disdetta a causa dell’aggravarsi del quadro pandemico e conseguenti misure restrittive. In più rispetto a quel programma c’è la puntata a Brixia Forum per vedere da vicino la macchina dei vaccini bresciana in azione. Una tappa, quest’ultima che sta diventando obbligata per le autorità che transitano dalla nostra città. Quello preso per il 29 ottobre era comunque un impegno a cui Mattarella ha voluto tenere fede, come ha sottolineato il prefetto di Brescia Attilio Visconti, che con il Quirinale ha mantenuto costanti contatti in questi mesi per organizzare la nuova visita. E per questo il sindaco lo ha ringraziato. Del Bono ha fatto notare ieri, durante il breve incontro con la stampa, che Mattarella è la seconda volta che viene a Brescia e la terza in Provincia, dopo che per 16 anni - Ciampi nel 2000 - non si era visto nessun capo dello Stato. «Una testimonianza di particolare amicizia verso il nostro territorio - ha detto Del Bono - Mattarella dalla scorsa primavera ha seguito personalmente l’evolversi della pandemia nei nostri comuni. Un affetto non scontato di cui gli siamo molto grati». La proroga dell’ultimo anno accademico permette di inaugurare il nuovo, ora - ha spiegato il rettore di Unibs, Mautrizio Tira, annunciando anche la presenza in Statale del ministro dell’Università Maria Cristina Messa. «Osserveremo un minuto di silenzio per le vittime del Covid» ha detto Tira, ma la cifra degli interventi «sarà uno sguardo verso il futuro». Mattarella non è tra gli oratori designati, ma «normalmente nelle cerimonie di apertura degli anni accademici, chiede la parola alla fine per poche puntuali parole». Francesca Bazoli, presidente di Brescia Musei e il direttore Stefano Karadjov hanno ricordato il dispiacere del novembre scorso per l’appuntamento mancato e come nella simbologia della Vittoria Alata, in questo caso legata al ritrovamento, ci sia il riscatto, allora della Patria dall’oppressione austriaca, ora da un altro oppressore, il virus. Felice la coincidenza, richiamata dal direttore: «Il 18 maggio è anche la giornata internazionale dei musei, e noi la celebreremo con il presidente!» Per Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio, la presenza di Mattarella all’hub di via Caprera è anche un riconoscimento di altri valori bresciani, oltre alla cultura: quelli della solidarietà e del lavoro. Alla Fiera il presidente potrà constatare le potenzialità del centro vaccinale, che se arrivassero più dosi è in grado di fare molto di più: «Quando Figliuolo inviò per due giorni forniture straordinarie, l’hub superò tranquillamente quella sorta di stress test», ha notato Claudio Sileo, direttore dell’Ats Brescia. Massimo Lombardo, dg degli Spedali Civili coglie infine la differenza tra le due visite di Mattarella a cui ha assistito: «Il 2 giugno scorso a Codogno (dirigeva l’Asst locale ndr) fu un incontro di memoria quello del 18 prossimo sarà volto al futuro». •.