La tragedia

Lonato, morto dopo la caduta dal baule: un coetaneo è il solo indagato

di Paolo Cittadini
Chiuse le indagini per la morte di Omar Khalaf, il 18enne deceduto lo scorso settembre dopo un incidente. Omicidio stradale il reato contestato
La strada lungo la quale è morto il giovane a Lonato
La strada lungo la quale è morto il giovane a Lonato
La strada lungo la quale è morto il giovane a Lonato
La strada lungo la quale è morto il giovane a Lonato

Una tragica fatalità che però rischia di portare davanti a un giudice un ragazzo maggiorenne da poco. La procura di Brescia ha chiuso le indagini relative alla morte di Omar Khalaf, il 18enne di origine egiziana deceduto lo scorso settembre in un letto di ospedale a una settimana dal ricovero. Secondo gli inquirenti il ragazzo, operaio in una officina di Polpenazze, sarebbe caduto dal baule dell’automobile guidata da un amico mentre con altri coetanei si stava divertendo in via Mancino a Lonato del Garda.

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Giovanissimo coinvolto

Unico indagato per quell’episodio è proprio il ragazzo, anche lui poco più che maggiorenne, che quella sera si trovava al volante dell’autovettura di proprietà di un parente, su cui Omar Khalaf si era seduto. Omicidio stradale il reato che gli viene contestato dalla procura di Brescia che nelle prossime settimane potrebbe chiedere il rinvio a giudizio dell’indagato o decidere di archiviare. Secondo gli inquirenti, decisive alcune immagini scaricate da telecamere di videosorveglianza installate nella zona dove è avvenuto il tragico incidente e le testimonianze di chi quella sera si trovava in via Mancino, Khalaf quella notte era seduto all’interno del baule della autovettura.

Chi si trovava al volante avrebbe accelerato all’improvviso e, una manovra che avrebbe colto di sorpresa il 18enne di origine egiziana che era caduto picchiando la testa sull’asfalto.

I «depistaggi»

I soccorsi, quella notte, erano scattati immediatamente. Ai medici che lo avevano trovato sulla strada il diciottenne, durante l’intervento era sempre rimasto cosciente, aveva raccontato di essere caduto dal monopattino che aveva utilizzato per raggiungere il posto dove con gli amici, qualche ora prima, si era trovato per una festa. Il ragazzino era quindi stato portato in ospedale in codice giallo.

Con il passare dei giorni le sue condizioni erano precipitate e una settimana dopo il ricovero Omar Khalaf era deceduto per il grave trauma riportato. La ricostruzione fornita dal giovanissimo, e dagli amici che erano con lui, non aveva però convinto la polizia Stradale di Desenzano chiamata a fare chiarezza sull’episodio. La verità, tra tanti silenzi e qualche depistaggio, era emersa qualche giorno la morte del diciottenne. Per gli inquirenti il giovane aveva picchiato la testa dopo essere caduto dal baule dell’auto dell’amico mentre si trovava seduto in compagnia di altri conoscenti.

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