IN VALLE

Alluvione, a Niardo uno sforzo immane. Prima conta dei danni: 10 milioni

di Luciano Ranzanici
Danneggiati 220 edifici, restano ancora 30 persone fuori casa. Monitoraggio sulla zona della frana, la situazione per ora è sotto controllo
Al lavoro per il ripristino a Niardo: il paese è devastato dopo la tremenda alluvione dell’altra notte
Al lavoro per il ripristino a Niardo: il paese è devastato dopo la tremenda alluvione dell’altra notte
Al lavoro per il ripristino a Niardo: il paese è devastato dopo la tremenda alluvione dell’altra notte
Al lavoro per il ripristino a Niardo: il paese è devastato dopo la tremenda alluvione dell’altra notte

Il giorno dopo la tremenda alluvione Niardo si specchia nel volto del sindaco Carlo Sacristani, nella sua espressione tra il preoccupato ed il fiducioso. In verità in suo soccorso nelle lunghissime ore successive alla frana che ha sconvolto la geografia del Crist/Brendibusio sono sopraggiunti in tanti ed in particolare il collega di Breno Alessandro Panteghini e i volontari della Protezione Civile Luca Vielmi e Fabio Giacomelli, che lo hanno supportato ed hanno affiancato tante persone di buonissima volontà (tante rimaste nell’anonimato) in quest’immensa operazione di recupero che ha come fine ultimo il ritorno alla normalità.

Ieri mattina i Vigili del Fuoco, che sono presenti in forze a Niardo con distaccamenti provenienti dalla Regione, hanno provveduto a censire gli edifici da dichiarare inagibili e la stima poco prima di mezzogiorno assommava a 220 unità fra commerciali ed abitative, con danni che a una primissima stima arrivano a circa 10 milioni di euro. Ancora una volta la fierezza dei niardesi, e l’orgoglio della proprietà ha avuto agio sullo scoramento e sulla rassegnazione. Già nella notte di giovedì chi ha avuto la casa danneggiata sia in via I Maggio in paese che a Crisit/Brendibusio con una forza di volontà incredibile ha liberato con le pale dal fango e dai detriti soprattutto le cantine e gli scantinati e tanti di loro hanno perduto forse irrimediabilmente parte dei mobili di casa, auto e fuoristrada parcheggiati nei garage. Diverse attività commerciali, da Icea a Sempreverde, da Sembinelli Auto a Lo Scantinato, hanno subito ingentissimi danni, mentre fortunatamente altri esercizi un poco discosti rispetto alla traiettoria del torrente Cobello se la sono cavata con allagamenti. Proprio a fronte di questa situazione di grandissima difficoltà il Comune di Niardo a fini ricognitivi ha provveduto ad inserire sul proprio portale i modelli di segnalazione dei danni alle attività produttive ed ai privati che gli interessati saranno chiamati a compilare ed a restituire entro mercoledì. L’eventuale erogazione di ristori è comunque assolutamente alla concessione dello stato di calamità naturale che il Comune ha richiesto alla Regione; il sindaco Sacristani fa inoltre sapere ai suoi concittadini che «le domande che verranno inoltrate saranno raccolte ed inviate unitamente a quelle di Braone, per la richiesta di rimborso dei danni subiti, che dovrà essere approvata dal Ministero competente».

E mentre le ditte incaricate, i volontari della Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco provenienti da diverse città della Lombardia e tanti semplici «anonimi» volontari sono impegnati a ridare l’aspetto originario in particolare al Crist/Brendibusio, a Breno funziona eccome il Centro Operativo Comunale, allestito nel comando dei «pompieri» brenesi e gestito con capacità assoluta dagli stessi Vigili del Fuoco. Dalla sala operativa parlano di una situazione apparentemente tranquilla sul fronte della frana, dopo che sono stati effettuati alcuni monitoraggi nella zona con l’elicottero messo a disposizione dalla Regione ed eseguiti sopralluoghi nell’alveo dei due torrenti (verso le 19 di ieri su Niardo si è scatenato per circa un’ora un temporale di forte intensità). L’evento alluvionale dell’altra notte è per certi versi e per modalità e svolgimento paragonabile a quello dell’agosto del 1987, che a differenza interessò pesantemente proprio il paese che fu diviso in tre parti dalla furia di Re e Cobello.

I Vigili del Fuoco hanno lavorato molto a Crist/Brendibusio ed hanno supportato gli ingegneri strutturali che hanno eseguito le verifiche sugli edifici e pure sulla massicciata della soprastante superstrada. Oltre al ripristino di abitazioni e delle numerose attività commerciali si guarda anche alla sistemazione funzionale del tratto della Statale 42 che è chiusa ormai da tre giorni e per la quale ipoteticamente potrebbe essere dato il via fra il fine settimana o l’inizio della prossima. Permane il blocco delle corse fra Breno e Capo di Ponte della linea ferroviaria, mentre in paese è tornata l’elettricità, non il metano e l’acqua prima dell’utilizzo dev’essere ancora bollita, coma da ordinanza del sindaco. E proprio Carlo Sacristani invita i cittadini ad aver pazienza perch «si sta facendo di tutto per il ritorno alla normalità» che ovviamente non potrà prescindere dal rientro a casa delle trenta persone che restano sfollate.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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