In un audio la disperazione del figlio, e le risposte della madre che dice di avere agito per legittima difesa. E' stato ascoltato in Corte d'assise nel corso dell'udienza odierna del processo a carico di Raffaella Ragnoli, che il 22 gennaio 2023 ha ucciso a coltellate il marito Romano Fagoni nell'abitazione in cui vivevano, a Nuvolento.
Sono trent'anni che minaccia
Proprio la donna con lo smartphone ha registrato i momenti che precedono l'accoltellamento, e quelli immediatamente successivi. «Mamma, ti prego, cosa hai fatto?», chiede il ragazzo. E lei: «Sono trent'anni che minaccia. Mi dispiace, non posso aspettare che succeda una disgrazia. Ti ha puntato il coltello alla gola e non è la prima volta. Mi ha distrutto la vita, ho fatto di tutto»
E ancora: «Ti puntava il coltello alla gola, è legittima difesa, ho salvato te. Sei mio figlio, io ho salvato te. Non era più vita». E il figlio le risponde: «Si sarebbe fermato, non l'avrebbe fatto»
Secondo quanto ha riferito il professor Andrea Verzeletti, direttore istituto medicina legale di Brescia, Fagoni aveva sul corpo 24 ferite da taglio e 9 da punta e taglio. Il processo riprende il 21 marzo, quando potrebbe essere sentita l'imputata.