DALL'INTERROGATORIO

Omicidio di Temù, la confessione: «Un sacchetto in testa per ucciderla»

di Paolo Cittadini
Mirto Milani, Silvia e Paola Zani hanno raccontato agli inquirenti come avrebbero assassinato Laura Ziliani, mamma delle due ragazze
Mirto Milani, le sorelle Silvia e Paola Zani e la vittima Laura Ziliani, madre delle due ragazze
Mirto Milani, le sorelle Silvia e Paola Zani e la vittima Laura Ziliani, madre delle due ragazze
Mirto Milani, le sorelle Silvia e Paola Zani e la vittima Laura Ziliani, madre delle due ragazze
Mirto Milani, le sorelle Silvia e Paola Zani e la vittima Laura Ziliani, madre delle due ragazze

«L’abbiamo stordita diluendo le benzodiazepine dentro una tisana, poi quando si è assopita le abbiamo messo un sacchetto in testa e cercato di strangolarla con una fettuccia in velcro. Visto che non riuscivamo a stringere con forza abbiamo deciso di strozzarla a mani nude. Nonostante fosse quasi incosciente si muoveva quando ha iniziato a non avere più il respiro». Così Mirto Milani e Silvia e Paola Zani avrebbero raccontato di avere ucciso Laura Ziliani, la 55enne ex vigilessa di Temù scomparsa l’8 maggio dell’anno scorso e ritrovata senza vita a distanza di tre mesi esatti.

La piena dell’Oglio l’aveva dissepolta dalla «buca» in riva al fiume dove il trio l’aveva nascosta una volta commesso il delitto avvenuto nella notte tra il 7 e 8 maggio nell’abitazione di via Ballardini, a Temù. Lì la donna, e con lei le figlie e il ragazzo della maggiore, era solita spostarsi nel fine settimana per risentire l’aria dei monti della Valcamonica che tanto amava e ai piedi dei quali per qualche tempo aveva vissuto. A stringere le mani attorno al collo di Laura Ziliani sarebbero stati Silvia e Mirto. Proprio il ragazzo, nato a Lecco e residente nella Bergamasca, è stato il primo a essere sentito e a raccontare al magistrato quello che sarebbe accaduto quella notte nell’abitazione di Temù.

La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (1)
La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (1)

Una volta compiuto l’omicidio, i tre avrebbero caricato il cadavere in auto e quindi nascosto tra la vegetazione dove è rimasto occultato per tre mesi. Il «trio criminale» ha raccontato di avere cercato di portare a compimento il delitto già alcune settimane prima, intorno alla metà di aprile. Anche in quel caso Laura Ziliani era stata stordita con alcuni farmaci diluiti in una tisana bevuta al termine di una cena fatta tutti insieme a Temù. Allora però, questo quanto raccontano i tre, Mirto Milani si sarebbe tirato indietro prima di portare a compimento l’omicidio. A procurasi le benzodiazepine necessarie per far perdere conoscenza alla donna sarebbe stata Silvia Zani. Proprio in occasione di questa «prova» fallita i tre avrebbero scavato una buca a poca distanza da dove poi il corpo era stato effettivamente seppellito.

«Il movente? I cattivi rapporti che avevamo con lei - hanno raccontato le due figlie -. Erano molto tesi da tempo». Mirto agli inquirenti ha raccontato di avere assecondato il piano per l’amore che prova nei confronti della fidanzata.

La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (2)
La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (2)

Per gli inquirenti, però, i motivi che hanno spinto il terzetto a togliere la vita all’ex vigilessa di Temù sarebbero di altra natura. Per chi da un anno sta indagando sulla vicenda (lo scorso giugno i tre sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere) i tre avrebbero voluto mettere le mani sul patrimonio della donna che oltre allo stipendio (era dipendente nel Comune di Roncadelle) percepiva anche la pensione di reversibilità del marito (era vedova dal 2012), altri 250 euro di pensione di invalidità (la terza figlia è malata) a cui si aggiungevano le entrate, come sottolineava il gip Alessandra Sabatucci il 23 settembre 2021 nell’ordinanza di custodia cautelare, «dichiarate o meno, derivanti dalle locazioni degli appartamenti di proprietà».

La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (3)
La sequenza delle azioni messe in atto per uccidere la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (3)

Tutti e tre hanno fornito praticamente la stessa versione nel corso dei lunghi interrogatori in carcere a cui sono stati sottoposti tra martedì e giovedì. A chiedere di poter essere sentiti sono stati proprio i tre ragazzi (Mirto Milani e Silvia Zani hanno 27 anni, Paola Zani 20) dopo che la procura di Brescia nelle scorse settimane ha chiuso le indagini. La decisione di rompere il silenzio granitico durato 8 mesi, i tre sono stati arrestati il 24 settembre 2021, potrebbe essere stata presa dopo aver compreso di trovarsi con le spalle al muro, inchiodati alla proprie responsabilità dalla ricostruzione fatta da investigatori e inquirenti. Dopo il lungo interrogatorio il ragazzo ha manifestato l’intenzione di togliersi la vita e per questo dal carcere di Canton Mombello è stato trasferito in ospedale come prevede il protocollo in questi casi. «Tra i tre è lui il più provato», ammette chi lo ha incontrato in questi giorni. •

 

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