A BUFFALORA

Ora la primaria Bellini è una bella scuola a colori

di Paola Buizza
Contro il virus e la paura l’istituto stimola la creatività
Il cortile  della scuola primaria con le mattonelle colorate dai bambiniI piccoli decoratori  contenti di aver concluso con successo il lavoro
Il cortile della scuola primaria con le mattonelle colorate dai bambiniI piccoli decoratori contenti di aver concluso con successo il lavoro
I DECORI DEI BAMBINI

•• Ci avevano avvisato nel 2019, ancor prima che Covid arrivasse a stravolgere le nostre abitudini: la scuola è un luogo dove poter formare i «nativi ambientali». Da allora i progetti alla Primaria Bellini di Buffalora non si sono più fermati, nell’ottica di un cambiamento collettivo rivolto ai più piccoli, custodi futuri del nostro pianeta. Poi è arrivato il virus, combattuto dalle «mezze porzioni» (così vengono chiamati gli alunni di prima e seconda) a colpi di colori: su fogli di carta hanno esorcizzato la paura disegnando speranze.

Quei colori che ancora rappresentano l’«arma» della serenità, una bacchetta magica per non soccombere al buio che la pandemia ha fatto calare sulle relazioni umane, sulle parole e gli abbracci. I piccoli, con l’aiuto delle loro instancabili e creative maestre, non sono stati con le mani in mano nemmeno in quest’ultimo anno scolastico: gli alunni e le alunne di quinta hanno disegnato una scuola a misura di bambino, grazie anche al fatto di aver potuto frequentare più di altri le lezioni in presenza. «La mia scuola a colori» è il nome dato al progetto pensato e attuato dall’insegnante Laura Gamba e dall’assistente ad personam Chiara Agazzi «per uscire insieme da questo periodo buio, per dare nuova luce e colore ai nostri spazi scolastici, per educare al bello, al bene comune e sviluppare il senso di responsabilità verso l’ambiente vissuto».

Avuta l’idea, servivano i colori, l’autorizzazione e la collaborazione. Nessun problema grazie al dirigente Sergio Ziveri – il cui sostegno non manca mai – e Giovanni Cherubini del Colorificio Bresciano che «nel momento in cui ha letto il nostro progetto, non ha esitato e ci ha fatto scegliere tutti i colori che volevamo in un quantitativo importante» spiega Laura Gamba. Quel che è accaduto poi, è una storia di risate, impiastricciate e divertimento. E, alla fine, un lavoro degno dei migliori decoratori: le porte delle aule e dei bagni si sono rianimate come pagine di un libro di fiabe e il cortile si è colorato a festa. «La scuola non è solo didattica ma anche relazione, attività condivise. L’emergenza sanitaria ha reso chiaro il bisogno di lavorare su questo fronte e abbiamo cercato di recuperare un po’ di motivazione fuori dai banchi per riappropriarci delle abilità relazionali. Un periodo difficile che però ha stuzzicato in noi ancor di più la creatività – racconta Gamba – e poi si sa: un luogo piacevole favorisce l’apprendimento. Così abbiamo approfittato per rendere la scuola più accogliente e abbiamo fatto laboratori».

I bambini e le bambine, nemmeno a dirlo, si sono divertiti moltissimo: «Perché hanno avuto la possibilità di sporcarsi e ogni volta andavano a casa con ciuffi colorati. Abbiamo reso la scuola un luogo più piacevole. Secondo me faticare, impegnarsi per qualcosa, ti porta a sviluppare un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui vivi e consente di gettare le basi per il futuro, creando una nuova consapevolezza». Al lavoro un team motivato e instancabile, «anche i collaboratori Cristina, Piero e Samuele si sono resi sempre disponibili».

Ma non finisce mica qua: all’appello mancano la tavola pitagorica, una cartina d’Italia e una scacchiera, ma se ne riparla il prossimo anno. Un po’ di tristezza non è mancata al termine delle lezioni per i piccoli decoratori di quinta. «Adesso che la scuola è così bella ce ne dobbiamo andare?» hanno detto alle insegnanti. «Sarà un bel biglietto da visita per i nuovi alunni che si iscriveranno» ha risposto loro Laura Gamba «perché questa è una scuola a misura di bambino». •.

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