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Per l'aeroporto di Montichiari 100 milioni da Save: e la Regione aspetta. «E' la guerra dei cieli lombardo-veneti»

di Giuseppe Spatola
I vertici della società di gestione del D'Annunzio in audizione al Pirellone hanno presentato il piano di sviluppo

Al Pirellone, intorno al tavolo della commissione Territorio con la partecipazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi, alla fine l’hanno ribattezzata la «guerra dei cieli lombardo-veneti». Una battuta amara per raccontare gli ultimi 25 anni di storia che hanno caratterizzato il mancato rilancio dell’aeroporto D’Annunzio di Montichiari.

Tra fiducia e pazienza terminata

Ma, se la pazienza politica è finita (così hanno sentenziato i consiglieri di maggioranza durante il dibattito), la fiducia in un colpo di vento che possa finalmente far decollare lo scalo bresciano rimane un «obbligo istituzionale». Con questo spirito su richiesta del gruppo di Forza Italia e proposta del consigliere Claudia Carzeri, i rappresentanti del gruppo Save-Catullo, che gestisce dal 1999 l’aeroporto di Montichiari, ieri mattina (9 maggio) sono intervenuti illustrando il masterplan di investimenti previsti per i prossimi 7 anni.

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Per l’azienda erano presenti Francesco Folonari, direttore settore Cargo, Alberto Carli, direttore Area tecnica e Corrado Fischer, direttore operativo di Save-Catullo.

Il piano di investimento 

Gli intervenuti hanno illustrato lo stato di avanzamento del masterplan dell’aeroporto al quale l’azienda lavora dal 2018 e che prevede investimenti per 101 milioni di euro nei prossimi sette anni. Obiettivo? L’inserimento dell’aeroporto bresciano nel contesto dei grandi hub europei del cargo dove le prospettive di sviluppo sono importanti.

«Pensavamo che la diatriba territoriale con il Veneto fosse oramai acqua passata, ma evidentemente c’è qualcuno che la pensa diversamente - ha rimarcato in commissione Folonari -. Il masterplan di Brescia non è fermo dal 2018. Save e Catullo non hanno mai smesso di lavorare nonostante le lungaggini e i ritardi causati dalla burocrazia e dalla politica. Finalmente il masterplan ha avuto il benestare da parte del ministero per la valutazione di impatto ambientale. L’ importo totale, ci tengo a precisarlo, è di 101 milioni di euro, così come riportato dai documenti ufficiali».

Di più. «Speriamo di riprendere il dialogo costruttivo con Regione Lombardia - ha ricordato di direttore settore Cargo -. L’obiettivo è principalmente il cargo ma questo non vuol dire che noi siamo chiusi ai passeggeri. Anche Enac nel suo piano nazionale ha dato a Montichiari il settore Cargo perchè nella posizione in cui si trova è fortemente interessante. Attualmente su 3 milioni di tonnellate di merci all’anno che giungono in Italia via aria solo 1 milione è gestito da aeroporti italiani. Vogliamo arrivare a movimentare 80 mila tonnellate. Il potenziale di sviluppo per una struttura come Montichiari è dunque importante. Abbiamo però bisogno che Regione Lombardia certifichi al più presto la conformità urbanistica delle opere previste tra cui l’allungamento della pista e nuovi edifici dove gestire il carico/scarico e lo stoccaggio delle merci».

Il piano

Sul piano di sviluppo però pesano ancora le integrazioni chieste dal ministero per la gestione delle infrastrutture e il traffico. «Il Mit ha chiesto la conformità urbanistica, la Regione ha chiesto una integrazione recepita dal ministero sul piano della viabilità - ha rimarcato Fischer -. Con la Provincia di Brescia abbiamo appuntamento il 28 maggio per lavorare sul piano congiuntamente».

Poi una parziale ammissione di colpa e la promessa: «Sento di farmi carico dei 25 anni trascorsi - ha chiuso Folonari -. Non penso che questi 25 anni si possano lavare via insieme alle responsabilità di chi non ha fatto o mantenuto i piani. Me ne faccio carico e sento la responsabilità. Il passato è una lezione. E’ difficile mettere a terra 100 milioni di investimenti. Ne abbiamo spesi 15 perchè non c’erano gli spazi per fare altro. Il nostro impegno è far meglio da qui in avanti ma senza dimenticare quello che è stato fino ad oggi. Gli ultimi 25 anni ci segnano. Non c’è tanta fiducia? Dovremo riconquistarla».

La posizione di Regione

Mano tesa dalla Regione, senza però abbassare la guardia. «I 100 milioni previsti sono un elemento più concreto rispetto a quanto avuto fino ad oggi - ha spiegato l’assessore Claudia Terzi -. Siamo convinti dell’importanza di Montichiari ai fini dell’equilibrio del sistema aeroportuale lombardo insieme a Malpensa, Orio e Linate. Ne siamo talmente convinti che quando abbiamo letto nella bozza del piano nazionale aeroporti che Montichiari era stato messo nel comparto del Nordest abbiamo chiesto formalmente che ci fosse una rettifica e correttamente inserito in quello che è il sistema Nordovest, a prescindere da dove si trovi la casa madre e la gestione dell’aeroporto. L’impegno è di istituire un tavolo territoriale: Montichiari è e deve restare una struttura lombarda, appartenente al Comparto Nordovest e non a quello Nordest come hanno dichiarato in passato esponenti della Save e amministratori veneti».

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