Prima campanella
Alle elementari
mancano alunni

di Magda Biglia
Giovedì si torna in classe: saranno oltre 153 mila gli alunni bresciani pronti a sedersi sui banchi
Giovedì si torna in classe: saranno oltre 153 mila gli alunni bresciani pronti a sedersi sui banchi
Giovedì si torna in classe: saranno oltre 153 mila gli alunni bresciani pronti a sedersi sui banchi
Giovedì si torna in classe: saranno oltre 153 mila gli alunni bresciani pronti a sedersi sui banchi

Giovedì suonerà la prima campanella dell’anno scolastico 2019-20. Ma ci saranno meno studenti a varcare la soglia delle scuole sia alle primarie che alle superiori statali. Nel Bresciano saranno soprattutto i bambini dai 6 agli 11 anni a mancare fra i banchi, ben 1372 in meno. Un crollo, dai 57.895 del 2018-19 ai 56.523 di quest’anno. Alle superiori mancheranno in 201, mentre nelle scuole dell’infanzia statali che hanno aperto la scorsa settimana sono una novantina in meno gli iscritti rispetto a un anno fa. Solo le secondarie di primo grado mostrano numeri totali in crescita, ma se guardiamo alle matricole sono comunque inferiori a quelle dello scorso anno. I dati del monitoraggio dell’Ufficio scolastico sono tuttora provvisori perché alcune secondarie di secondo grado non hanno comunicato i promossi e i bocciati fra i sospesi che hanno appena fatto gli «esami di settembre»: non cambieranno però di molto, perché si tratta semmai di spostamenti fra le classi o di qualche abbandono. Sono invece mutate in meglio le iscrizioni al primo anno rispetto alle rilevazioni di febbraio. Il calo demografico si sta quindi facendo sentire pesantemente; le istituzioni preposte stanno riflettendo in termini di posti di lavoro, di edifici da restringere, di dimensionamenti e collocazione nei quartieri. Ma non solo il calo delle nascite pare avere peso se un po’ tutte cinque le classi del primo ciclo ne risentono. Pure la diminuzione degli stranieri e dei ricongiungimenti famigliari fa la sua parte, anche probabilmente nelle superiori col primo biennio obbligatorio. Negli ultimi cinque anni gli scolaretti sono sempre andati diminuendo, tranne che nel 2016-17. Erano 11.861 quelli di sei anni nel 2014-15, oggi sono 10.621. Non solo statali, ci sono pure le paritarie, meno di 10mila fra elementari e secondarie, più 19mila alle materne (21 solo in città dove fanno parte del sistema integrato con statali e comunali), molto numerose e capillari in provincia. Sono dati dello scorso anno perché i conti sulle convenzionate e le private non si faranno prima di novembre. Saranno quindi più o meno in 153.300 fra due giorni a prendere zaino, quaderni e libri. I più grandi saranno oltre 50mila, con 11276 matricole. Nella nostra provincia, in controtendenza al resto del Paese, seppur di poco i tecnici superano i licei nelle preferenze, più o meno 4mila per uno ma, se si sommano i 1600 dei professionali statali e le migliaia dei Cfp, Centri di formazione professionale (8320 l’anno scorso), la strada del «cerco lavoro» pare ancora la più gettonata.


I PRESIDI SARANNO al loro posto, nominati anche alcuni reggenti in provincia. In città mancava l’Est 3 dove ha preso servizio Sergio Ziveri. Da quel punto di vista tutto a posto. Mancano invece molti docenti, addetti di segreteria, collaboratori scolastici. Per il sostegno restano scoperte 425 ore che verranno assegnate ai supplenti nella seconda metà del mese, tramite sistema online sperimentale. Per la continuità di questo delicato compito è prevista la conferma ma solo per gli specializzati. In Italia è stato calcolato che servono 140mila insegnanti per gli alunni con problemi, in grande aumento, ma un terzo sono precari, e molti non specializzati, come del resto precario è un docente su 4 o 5 a seconda delle materie. Non è detto che tutte le scuole comincino il 12: l’autonomia permette deroghe all’indicazione della Regione. Ogni istituto può anche variare le chiusure a parte le 11 feste nazionali e il patrono. In Lombardia si finirà l’8 giugno, ponti possibili saranno di sabato, il 2 novembre e il 2 maggio, o di lunedì, il 1° giugno; giorni si potranno aggiungere al carnevale del 25 febbraio. Le vacanze di Natale andranno dal 23 dicembre al 6 gennaio, quelle di Pasqua dal 9 al 14 aprile. È ancora firmato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Delia Campanelli, prossima a un ricambio, il consueto messaggio di saluto di avvio anno. «Ognuno di voi - scrive ai ragazzi - ha una profonda aspettativa circa il percorso che dovrà intraprendere, percorso di crescita, di ampliamento di conoscenze, di consolidamento di amicizie, di costruzione ulteriore della propria personalità. È importante, allora, augurare che dette aspettative possano non essere deluse. La Scuola intera ne è consapevole e ogni artefice del percorso educativo saprà fornire le risposte più idonee a non deludere chiunque in essa pone fiducia».


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