L'ATTENTATO

"Serve la paura per distruggere il nemico"

Le estreme idee no vax per il folle gesto in via Morelli
I rilievi dei carabinieri in via Morelli
I rilievi dei carabinieri in via Morelli
I rilievi dei carabinieri in via Morelli
I rilievi dei carabinieri in via Morelli

Le indagini dei carabinieri sull'attentato di via Morelli, si sono indirizzate sulla figura di Paolo Pluda il quale, sebbene incensurato e mai emerso in indagini di criminalità eversiva, ha evidenziato una convinta adesione alle tesi negazioniste e no vax, con una marcata ostilità nei confronti delle Istituzioni in relazione alla gestione della crisi sanitaria in atto.

Le indagini hanno poi consentito di individuare il complice Nicola Zanardelli, appartenente alla cerchia relazionale di Pluda e risultato anch’egli convintamente orientato, dal punto di vista ideologico, verso le interpretazioni più violente ed oltranziste delle tematiche populiste, no vax ed anti-istituzionali, manifestate in particolare attraverso il web e i social network. La svolta nelle indagini è avvenuta grazie all’isolamento di alcune immagini che hanno fornito la prova della preparazione degli ordigni da parte degli indagati.

Dalle indagini è poi emersa la chiara volontà dei presunti attentatori di bloccare e sabotare la campagna vaccinale in corso, alimentando il clima d’incertezza del particolare momento storico e reiterando nel breve termine ulteriori azioni violente e di danneggiamento. È significativo infatti la circostanza che Paolo Pluda la mattina poco prima dell’attacco abbia postato sul proprio profilo Facebook la frase “se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma “la paura” e la loro paura è la nostra unione. Non ci sono altre soluzioni”.

 

Brescia, 01 maggio 2021

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