la ricorrenza

Strage di piazza Loggia: 50 anni in un logo, simbolo di lotta per la verità

di Eugenio Barboglio
Il rosso del cuore della città e il nero della matrice fascista. È il logo del cinquantesimo del 28 maggio 1974
Il logo individuato per le manifestazioni dell’anniversario della Strage di piazza Loggia
Il logo individuato per le manifestazioni dell’anniversario della Strage di piazza Loggia
Il logo individuato per le manifestazioni dell’anniversario della Strage di piazza Loggia
Il logo individuato per le manifestazioni dell’anniversario della Strage di piazza Loggia

50 e Bs che si intrecciano. Il rosso del cuore della città e il nero della matrice fascista. È il logo del cinquantesimo del 28 maggio 1974. Che necessità c’era di un logo per la strage di piazza della Loggia? Le ragioni sono più di una, spiega Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria: «La mera celebrazione, ma soprattutto l’obiettivo di coinvolgere ancor più la città».

Il 50esimo invita a guardarsi indietro, non solo al giorno dell’eccidio visto nella sua eternità di tragedia umana e civile, ma nel percorso di reazione democratica e di costruzione della memoria che ha generato poi, appunto nei 50 anni successivi. I processi, per cominciare, che hanno fissato una verità definitiva: «La responsabilità fascista e ordinovista» afferma la sindaca Laura Castelletti. Come quello che inizierà a febbraio, importante - dice Milani - per far luce sui ritardi dell’accertamento della verità giudiziaria. Nel segno di quanto affermato dalla giudice Conforti: «Adesso dobbiamo affrontare la malavita istituzionale». «Non che tutte le istituzioni siano state malavita - precisa Milani - ma persone di esse lo sono state».

Luca Borsoni, dello studio AsBorsoni, che ha disegnato il logo (del nonno Renato tanti manifesti sulla strage lungo una storica collaborazione con Milani), riprende il filo del ragionamento sulla necessità di un rafforzamento dell’opera di memoria in città. «C’è molta confusione nelle giovani generazioni - dice - Chiedete ad under 40 chi siano gli autori della strage, la metà risponderà che sono state le Brigate Rosse». Castelletti aggiunge: «Gli anni del Covid hanno lasciato un buco di conoscenza delle vicende del 1974».

La consigliera del Broletto, Daniela Edalini, ha ricordato come la ferita della strage sia una ferita per tutta la provincia. Sorelle nel dolore Castelletti ha annunciato di avere invitato oltre al presidente Mattarella anche i sindaci di Milano Giuseppe Sala e di Bologna, Matteo Lepore. Città unite a Brescia nell’esperienza tragica della bomba, ma che Marco Fenaroli, assessore della Loggia e membro di Casa della Memoria, invece distingue: «A Milano e Bologna le bombe volevano colpire nel mucchio, a Brescia invece miravano alle organizzazioni dei lavoratori».

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