Studio di registrazione devastato dal nubifragio

di Elia Zupelli
L’alluvione di mercoledì ha provocato pesantissimi danni nello studio Macwave del Villaggio SerenoPaolo Costola: il suo studio di registrazione è stato sommerso dal fango
L’alluvione di mercoledì ha provocato pesantissimi danni nello studio Macwave del Villaggio SerenoPaolo Costola: il suo studio di registrazione è stato sommerso dal fango
L’alluvione di mercoledì ha provocato pesantissimi danni nello studio Macwave del Villaggio SerenoPaolo Costola: il suo studio di registrazione è stato sommerso dal fango
L’alluvione di mercoledì ha provocato pesantissimi danni nello studio Macwave del Villaggio SerenoPaolo Costola: il suo studio di registrazione è stato sommerso dal fango

Scene da Titanic. In un mercoledì pomeriggio di fine maggio la musica ha lasciato spazio al fragore dell’acqua impazzita e incontrollabile, prima di cedere il campo a un lungo, assordante silenzio: «Ho sentito un fortissimo boato e mi sono ritrovato il Garza nello studio. E’ successo tutto in un attimo, tempo cinque minuti l’acqua è salita a trenta centimetri, arrivando poi a quasi un metro e mezzo di altezza: praticamente una piscina di 250 metri quadrati». Solo che a galleggiare l’altro giorno sulla superficie del Macwave di Paolo Costola non c’erano materassini o gonfiabili a forma di unicorni bensì pianoforti, Hammond degli anni Cinquanta, bassi, chitarre e un’altra miriade di strumenti musicali e dispositivi analogici e digitali che caratterizzano l’attività dello studio di registrazione con sede al Villaggio Sereno - traversa Sedicesima, in città - fondato dallo stesso Costola, ancora (comprensibilmente) sotto shock per il disastro che l’ha letteralmente travolto, e non solo in senso figurato, durante il micidiale nubifragio dell’altro giorno. «In pochi secondi ho assistito davanti ai miei occhi, completamente impotente, al disintegrarsi di quanto costruito in tanti anni di duro lavoro: parliamo di oltre centomila euro di danni, senza pensare a tutto il materiale perduto…». Anche monitor, computer, workstation e hard disk sono stati infatti travolti e sepolti dalla fanghiglia creatasi nel mentre, che ovviamente ha irrimediabilmente devastato anche muri, pavimenti acustici, impianti elettrici e altre parti «strutturali» del Macwave. Dove sono poi intervenuti i Vigili del Fuoco, con pompe e spurghi, assieme agli operatori della Protezione Civile, per far fronte ai danni causati dall’esondazione del torrente Garza. «Abbiamo lavorato per diverse ore al loro fianco e naturalmente li ringraziamo di cuore: alle quattro del mattino c’erano ancora quindici centimetri di acqua, ma almeno si riusciva a camminare, cosa impossibile prima, visto che tutto era completamente sommerso da un muro d’acqua…solo allora ho iniziato a pensare anche al rischio corso personalmente, dato che quando l’acqua ha sfondato il muro, intorno alle cinque e mezza di pomeriggio, mi trovavo nello studio al lavoro e solo per fortuna non nella stanza in cui tutto è stato divelto. Se mi fermo e ci ragiono mi viene solo da piangere: per questo mi sono già rimboccato le maniche e grazie all’aiuto e alla solidarietà di tantissimi amici e colleghi musicisti, manifestata in queste ore non solo a parole o sui social ma anche concretamente, aiutandomi a spalare fango e, per quanto possibile, a rimettere ordine in questo scenario apocalittico, offrendosi ad esempio per provare a riparare gratuitamente strumenti e macchinari compromessi, ho ritrovato un po’ di speranza. Certo nei prossimi giorni ci sarà parecchio da pedalare, ma il peggio è passato». Sulle cause esatte del patatrac al momento è complicato formulare delle ipotesi certe ed effettivamente dimostrabili, anche se stando alle osservazioni di Paolo Costola (che nel mentre si è già confrontato anche con periti e amministratori locali) pare che a causare l’inondazione del Garza lungo quel tratto siano state delle criticità alle chiuse, probabilmente dovute a incuria o comunque a inadeguatezze nella gestione. «Non è assolutamente mia intenzione far polemica, tanto non cambierebbe nulla, visto che lo studio non è assicurato in caso di “esondazioni“, ma evidentemente qualcosa è andato storto e cercheremo di vederci più chiaro. Per il resto rimane tantissima amarezza, danni ingenti ma anche una buona dose di carica e speranza, riaffiorata attraverso gli abbracci delle persone che vogliono bene a me e al Macwave». •.

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