Turismo, un anno
d’oro in attesa
di Christo

di Cinzia Reboni
Turismo, un anno d’oro in attesa di Christo
Turismo, un anno d’oro in attesa di Christo
Turismo, un anno d’oro in attesa di Christo
Turismo, un anno d’oro in attesa di Christo

Prima, durante e dopo... Christo. Anche il trend turistico si parametra cronologicamente allo storico evento che ha segnato e segnerà una svolta nelle strategie di valorizzazione del territorio. E se anche prima della passerella galleggiante il quadro bresciano era a tinte rosa grazie al traino del lago di Garda, con numeri degni della Costa Azzurra e in parte dovuti all'effetto Expo, il durante e dopo Floating Piers candida già il 2016 come anno record per presenze.

«IL PONTE DI CHRISTO ci ha lasciato un'eredità di immagine e cultura turistica che dobbiamo capitalizzare - osserva Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo Economico -, partendo dal solido patrimonio storico rappresentato dal Garda, volano dei flussi estivi che catalizzano i turisti dei Paesi del Nord Europa, dalla Valcamonica capitale degli sport invernali, dalla vocazione artistica della città e da quella enoturistica della Franciacorta».

Proprio la diversificazione dell'offerta sembra essere stato il valore aggiunto del 2015 segnato da performance straordinarie, stando al report sul Turismo diffuso ieri da Eupolis Lombardia, l’Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Regione. Brescia vale il 15,9% degli arrivi registrati in Lombardia (+7,5% rispetto al 2014), e il 24,5% delle presenze totali, vale a dire 9.274.999 pernottamenti, 411 mila in più rispetto al 2014 (+4,7%). Il dato percentuale più alto a livello regionale dopo la provincia di Milano che, trascinata da Expo, copre il 47,3% della platea degli arrivi e il 41,9% delle presenze lombarde. Un trend che conferma la natura di un turismo che privilegia la vacanza di media-lunga durata (3,73 giorni rispetto alla media lombarda di 2,42).

Sul piano dei flussi geografici, i tedeschi dominano sia gli arrivi che le presenze. Britannici e francesi completano il podio, mentre nel turismo di transito i cinesi rafforzano la loro presenza. «Il boom della provincia di Brescia è lo specchio di un turismo lombardo che nel 2015 è cresciuto più che nel resto d’Italia, con un incremento complessivo dell’11% in tutta la regione attestatasi a 15.639.134 arrivi e 37.857.140 presenze - rimarca Parolini -. La Lombardia è oggi più attraente e piace sempre più ai viaggiatori stranieri, che sono ormai più del 50% del nostro mercato».

EXPO ha decisamente inciso sul comparto. «L’Esposizione universale dello scorso anno ha rappresentato sicuramente il calcio d’inizio di una partita ben più complessa che la Regione ha voluto giocare in prima persona - ammette Parolini -. E i primi risultati positivi stanno arrivando. L'esecutivo guidato dal presidente Roberto Maroni ha impresso una forte accelerazione al turismo durante questa legislatura: c’è una nuova legge, un impegno economico molto significativo per valorizzarlo, un nuovo modo di gestirlo e soprattutto una più moderna ed organica strategia di promozione della destinazione Lombardia grazie ad Explora, che è diventata a pieno titolo la nostra Destination Management Organization, dimostrandosi sempre più come quel soggetto operativo che mancava e che agisce con criteri federativi e sussidiari».

E con Floating Piers il Sebino è diventato una sorta di laboratorio di idee. «Il clamoroso successo che ha ottenuto l’istallazione di Christo - rimarca Parolini - ci ha spinto a muoverci con largo anticipo non solo nell’organizzazione dell’evento in sinergia con tutti i soggetti territoriali coinvolti, ma anche nel mettere subito in campo un piano d’azione di promozione di quest’area turistica, con l’obiettivo di consolidare gli effetti positivi ottenuti e di aprire un’altra finestra su tutta l’offerta turistica lombarda e in particolare sul lago d’Iseo, la Franciacorta, la Valcamonica e le valli bergamasche».

«MA INDIPENDENTEMENTE dagli eventi specifici - sottolinea Parolini - la crescita del turismo lombardo sta diventando la normalità, grazie a ciò che la Regione continua a mettere in campo. Finalmente si può parlare di gestione coordinata sussidiaria, che fa quel che serve con sistematicità e con interventi mirati. Il dopo-Christo deve farci trovare pronti a cogliere l’occasione - continua l’assessore regionale -: non possiamo vivere di rendita ma cercare di consolidare ed aumentare l’arrivo dei turisti che già conoscono il nostro territorio». Quanto all’indotto, ipotizzato inizialmente in 3 milioni di euro al giorno, è ancora presto per tirare le somme. «I dati definitivi ancora non ci sono - precisa Parolini -, ma la sensazione è che le previsioni sianorispettate. Bisognerebbe calcolare anche tutto il valore ottenuto in termini di pubblicità: quanto sarebbe costato far vedere il lago d’Iseo a un milione e duecentomila persone?».

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