Una grande Festa della musica Sono note di gioia e di speranza

di Marta Giansanti
Tante location hanno fatto da cornice alle esibizioni delle band: per esempio piazza Duomo è stata senz’altro una delle più suggestive per pubblico e musicisti SERVIZIO ONLY CREWUn grande sorriso: splendido tornare a suonare insieme
Tante location hanno fatto da cornice alle esibizioni delle band: per esempio piazza Duomo è stata senz’altro una delle più suggestive per pubblico e musicisti SERVIZIO ONLY CREWUn grande sorriso: splendido tornare a suonare insieme
Tante location hanno fatto da cornice alle esibizioni delle band: per esempio piazza Duomo è stata senz’altro una delle più suggestive per pubblico e musicisti SERVIZIO ONLY CREWUn grande sorriso: splendido tornare a suonare insieme
Tante location hanno fatto da cornice alle esibizioni delle band: per esempio piazza Duomo è stata senz’altro una delle più suggestive per pubblico e musicisti SERVIZIO ONLY CREWUn grande sorriso: splendido tornare a suonare insieme

E la musica tornò a vibrare. In ogni angolo e spazio consentito. Su palcoscenici naturali, architettonici e montati per l’occasione. Sinfonie e melodie hanno invaso strade, piazze, parchi cittadini di molti quartieri. Da capitale della cultura a capitale della musica, il passo è breve: in centro storico e in periferia, Brescia è tornata ad ospitare la Festa della Musica. Cassa risonante di quasi ottanta palchi, 600 band per oltre tremila musicisti: numeri da capogiro in era post-Covid, «considerati soprattutto i pochissimi mesi di organizzazione, iniziata in netto ritardo data l’incertezza da contagi e pandemia», tiene a specificare l’inarrestabile e orgogliosissimo patron della manifestazione Jean Luc Stote, in giro ad ammirare e ascoltare i gruppi di professionisti e non solo. Perché la festa, andata in scena ieri da mattina a sera, è estranea a qualsiasi «fighettaggine»: aperta a chiunque, bresciani e non, senza distinzione di genere, età, stile e categoria. Palcoscenico unico e inimitabile per dilettanti e professionisti, per grandi e piccini, uomini e donne. Pop, funky, soul, jazz, folk, elettronica, psichedelica, hard core, underground. Ma anche rock’n’roll, blues, metal, country, musica da camera e per banda: «Perché ogni espressione musicale è la vera protagonista». Per la gioia di musicisti, tornati a suonare davanti a un grande pubblico dopo una sofferta e sofferente pausa di due anni, per gli affari di molti ristoranti e bar e per chi ha «piantato» il proprio stand di panini, birra, pizza. Per le persone tornate a ballare e a cantare sotto a un palco, per l’amministrazione comunale «fiera di tornare a festeggiare la musica insieme alla cittadinanza» e, ovviamente, per l’organizzatore Stote: «Siamo ripartiti, finalmente. Il clima è perfetto e la partecipazione pure. È stata una corsa contro il tempo: riuscire a realizzarla in due mesi non è stato così facile ma eccoci qui e che dire…l’entusiamo c’è, così come l’enorme soddisfazione». Una festa in grande stile, in un crescendo continuo: partita nel 2014 con 450 band e 2mila musicisti, arrivata otto anni dopo (sei in realtà, eliminando dai calendari di tutto il mondo i due di Covid, praticamente non vissuti) con numeri molto più alti. Considerata da sempre la più partecipata «Festa della Musica» d’Italia e e una delle più grandi a livello europeo. Sempre in evoluzione e al passo coi tempi, adattandosi alle limitazioni pandemiche, trasferendosi lo scorso anno principalmente sulla piattaforma web; mostrando grande attenzione alle tematiche sociali con la promozione di un palco contro la violenza di genere (ieri in piazza Vittoria) e la collaborazione con i Centri Antiviolenza Donne; favorendo attività nei diversi quartieri che confluiscano nella Festa per antonomasia, con il coinvolgimento delle realtà locali: «Per mantenere viva l’attenzione su questa manifestazione, per sostenere la musica a tutti i livelli attraverso iniziative e eventi», aggiunge Stote. E ieri non sono mancate le premiazioni: in piazza Duomo la «Happy Days Rock and Roll Band», della Cooperativa La Rondine, composta da ragazzi con disabilità alle prese con la loro «batteria scomposta», è stata premiata per «avere lo scorso anno, rappresentato al meglio lo spirito della festa». Presentato, inoltre, al Moca il volume «Wowomen’s Tonalities - Dieci fotografe bresciane interpretano 10 musiciste bresciane», con annessa inaugurazione della mostra. E per il prossimo anno Stote garantisce «nuove novità». •.

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