Vittoriale-Loggia: chi non ha risposto a chi sulla Capitale?

di Eugenio Barboglio
Giordano  Bruno GuerriPolemica sull’«esclusione» del Vittoriale dal programma per il 2023La presentazione del dossier per Bergamo e Brescia Capitale della cultura al teatro Sociale
Giordano Bruno GuerriPolemica sull’«esclusione» del Vittoriale dal programma per il 2023La presentazione del dossier per Bergamo e Brescia Capitale della cultura al teatro Sociale
Giordano  Bruno GuerriPolemica sull’«esclusione» del Vittoriale dal programma per il 2023La presentazione del dossier per Bergamo e Brescia Capitale della cultura al teatro Sociale
Giordano Bruno GuerriPolemica sull’«esclusione» del Vittoriale dal programma per il 2023La presentazione del dossier per Bergamo e Brescia Capitale della cultura al teatro Sociale

Il Vittoriale ignorato nel 2023. Giordano Bruno Guerri snobbato dall’organizzazione della capitale della cultura. La sua proposta di allargamento del festival «GardaLo» a tutta la provincia di Brescia fatta passare nell’indifferenza più totale. È lo sfogo del direttore del Vittoriale degli Italiani - sfogo amaro e stupito - dalle colonne del Corriere Brescia. «Ero disponibile ad una piena e fattiva collaborazione ma non ho ricevuto risposta», ha detto parlando della Loggia. E c’è di più. Nel senso che non è solo il caso del Vittoriale, ma dell’intero sistema museale gardesano. «È rimasto fuori dal dossier», il documento di accreditamento inviato da Brescia e Bergamo al Ministero. Tra Guerri e i responsabili della cultura e dell’amministrazione cittadina non c’è mai stata una gran sintonia. Tra Gardone e Brescia ogni tanto qualche scintilla parte. Quella sulla capitale della cultura è solo l’ultima. Guerri la sua proposta e la sua disponibilità le espresse in un incontro pubblico della Camera di Commercio, seduti in prima fila Del Bono e Castelletti. Guerri si attendeva che per il progetto su «GardaLo» scattasse, se non un colpo di fulmine, almeno un interessamento. Invece, niente. L’assessore Laura Castelletti ricorda benissimo quell’episodio in Cdc, ma dell’indifferenza rispetto al progetto di Guerri ha la sua versione, ribaltata. Il silenzio sotto accusa, nella versione della vicesindaco, divenda quello dello stesso Giorgano Bruno Guerri: «Come potevamo rispondere se non abbiamo mai ricevuto una proposta?», replica. E aggiunge: «Ricordo bene l’intervento di Guerri. Poi, però, né io né il sindaco né il professor Baia Curioni abbiamo più saputo nulla. E vorrei sottolineare che come noi abbiamo sentito le sue parole, lui ha sentito le nostre, e quindi avrà capito che le due città Capitale erano in fase di raccolta dei progetti. E che i progetti potevano essere inviati sulla piattaforma appositamente aperta o indirizzandoli agli assessorati o banalmente contattandoci». È drastica Castelletti: «Dalla Fondazione del Vittoriale non è mai arrivato nessun cenno, su nessun canale: nessun progetto, nessuna richiesta di incontro, nessuna telefonata». E ancora: «Invitammo - spiega Castelletti - il Vittoriale ad una video call con tutti i musei dei due territori di Brescia e di Bergamo per discutere una prima strategia comune di valorizzazione e promozione degli stessi, e non ricevemmo risposta». Infine: «Nel dossier il Vittoriale è citato». Castelletti tuttavia lascia «porte aperte» a Guerri, mentre Vittorio Sgarbi, che non ha una gran considerazione del titolo di Capitale italiana della cultura («ne ho giusto appena parlato col ministro Franceschini, è un contentino inventato l’anno di Matera capitale europea per consolare le città deluse») apre non le porte ma le braccia: «Lo coinvolgerò nel mio progetto per il 2023», dice. Il critico e direttore del Mart di Rovereto sta organizzando una mostra sul Rinascimento che coinvolgerà le province di Trento, Verona e Brescia che gravitano attorno al lago di Garda. «La presenterò a Garda il prossimo 21». Una mostra con il contributo di Banca Intesa, che peraltro è uno, se non il principale, finanziatore del budget di Bergamo e Brescia per il 2023. Banca che è vicina a Sgarbi in molti altri progetti che prepara per quell’anno, anche a Brescia e Bergamo, ma in totale autonomia rispetto alla macchina organizzativa e al palinsesto della Capitale. Una mostra che coinciderà con quella, sempre sul Rinascimento, che organizzerà Brescia Musei. •.

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