Era il primo giorno di primavera dell’anno scorso quando il suo corpo venne trovato in un prato a Paline di Borno, in Valcamonica a pochi metri dal confine con Bergamo: così era stata abbandonata Carol Maltesi, uccisa due mesi prima dall’ex Davide Fontana (che negli ultimi tempi è stato oggetto di minacce da parte degli altri detenuti del carcere di Busto Arsizio, dove è rinchiuso, e si trova ora in isolamento) a Rescaldina in provincia di Milano. Stesso tragico e inaccettabile destino capitato in sorte e Yana Malayko, uccisa dalla persona con cui aveva avuto una relazione, con la quale aveva condiviso dei sentimenti, ma che alla fine non ha avuto alcuna pietà di lei. Abbandonata, sul confine tra Brescia e Mantova, tra Lonato e Castiglione, provando magari a farla franca: non è stato così per Fontana, non è stato così per Dumitru Stratan, che da quando è stato arrestato è rimasto in silenzio tutto il tempo.
Fontana era stato arrestato invece una settimana dopo il rinvenimento del corpo della povera Carol; e oggi come allora ci si ritrova a piangere per due giovani vite spezzate, uccise senza un perchè da chi diceva di amarle ma non accettava la fine della relazione. Loro come tante altre, anche nella cronaca nera bresciana degli ultimi anni: buttate via come un oggetto, sotto il cartello che segna il confine di due province.•