Erica Patti: «Mai dubitato
La sua unica ossessione
era ultimare la vendetta»

 Erica Patti: la mamma dei bambini
Erica Patti: la mamma dei bambini
 Erica Patti: la mamma dei bambini
Erica Patti: la mamma dei bambini

«L’ho sempre pensato, l’ho sempre saputo. Quel giorno lui non aveva finito. Aveva ancora un conto in sospeso con me». Il retroscena rivelato dalle motivazioni della sentenza di secondo grado che ha confermato l’ergastolo per Pasquale Iacovone, ravviva il dolore di una ferita mai sanata.

DOPO AVER UCCISO i figli Davide e Andrea di 12 e 8 anni nel luglio del 2013 a Ono San Pietro, l’imbianchino non cercò di uccidersi. Ma di questo era già certa Erica Patti, la mamma delle piccole vittime: «Non aveva nessuna intenzione di farla finita. Detto così, mi fa male. Ma io non ho mai avuto dubbi. Lui non voleva uccidersi, ma guardarmi in faccia mentre mi avrebbe detto che i miei figli erano morti. Voleva vendicarsi, punirmi, farmela pagare - continua Erica Patti -. Ne ho avuto conferma al processo, quando si è girato verso di me con gli occhi sgranati. In quello sguardo ho letto una cosa sola: non aveva mai finito di odiarmi». Durante il processo, Pasquale Iacovone ha galleggiato fra i «non ricordo» e «non c’entro con la morte dei miei figli». Ma anche per i giudici di appello, la verità è un’altra, se possibile ancora più drammatica. «Mi aveva inviato un sms minacciando di ammazzare i figli e l’ha fatto - conclude Erica Patti -. Non ho mai pensato che si volesse togliere la vita. Lui, quel giorno, non aveva ancora finito la sua vendetta...».CINZIA REBONI

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