Più che l’abilità poté la robustezza dell’uovo. Galline portentose quelle di Samuel Rossi, agricoltore e pluricampione di «s-ciapì». Provengono infatti tutte dal suo laboratorio-allevamento di Pregasio le «armi di distruzione di massa» utilizzate dai quattro semifinalisti nel tradizionale e partecipatissimo torneo di Pasqua a Tremosine. Marcia trionfale quella di Rossi, interrotta sul più bello nel derby di finale contro l’artigiano edile e compaesano Vincenzo Salvadori. È lui il vincitore dell’edizione 2017 del torneo di «s-ciapì», antica e singolarissima festa (perché di questo si tratta) nella quale le rivalità di campanile affondano le radici nelle genuine tradizioni contadine.
Sempre in famiglia il bronzo, con il terzo posto di Ivan Corradi (ha sposato la sorella di Samuel); quarto Daniele Rossi, giovanissimo finalista dell’edizione 2016, quando a imporsi fu nonno Franco, 86 anni e proprietario dell’hotel Miralago.
Sessantacinque i concorrenti con simpatiche contaminazioni teutoniche in piazza alla Pieve, incalzati dallo speaker Matteo «Canèla».
Semplicissime e disarmanti le regole di ingaggio: il primo estratto batte, il secondo riceve. Vince chi rompe l’uovo dell’altro. Al vincitore l’ambitissima coppa a forma di gigantesco uovo giallo a strisce blu da mettere rigorosamente in palio per l’edizione successiva. Per tutti gli altri i cesti dell’Alpe del Garda, buoni spesa e succulenti prodotti enogastronomici dell’altopiano. Non meno partecipato il pre-gara con la «palanca», con i concorrenti che devono centrare con una vecchia moneta da cento lire un uovo appoggiato in terra. A riuscirci solo 25 cecchini.L.SC.