Cantieri Feltrinelli, cent’anni di gloria

di L.SCA.
Dino Feltrinelli con l’Ibis del 1931: fu D’Annunzio a «battezzarlo»
Dino Feltrinelli con l’Ibis del 1931: fu D’Annunzio a «battezzarlo»
Dino Feltrinelli con l’Ibis del 1931: fu D’Annunzio a «battezzarlo»
Dino Feltrinelli con l’Ibis del 1931: fu D’Annunzio a «battezzarlo»

«Mi chiedevo spesso quale sarebbe stato l’oggetto o l’aneddoto migliore per rappresentare al meglio i 100 anni di storia del cantiere - racconta emozionato Dino Feltrinelli -. Poi l’altro giorno di fronte a queste antiche imbarcazioni costruite dai miei nonni, ho annusato e ho capito tutto». Basta infatti dare solo un’occhiata a «Cecilia-Maria», il dinghy del 1953, o a «Lalla», l’inglesina in mogano del 1938 in bella mostra accanto al più famoso «Ibis», motoscafo del 1931 battezzato così nientemeno che da D’Annunzio, all’epoca frequentatore del cantiere Feltrinelli di Gargnano, per capire di quale eccellenza si tratti. Di una famiglia di falegnami, i Feltrinelli, giunta nel XV secolo a Gargnano in barca e protagonista poi per secoli della costruzione di barche prima da lavoro e da pesca, poi da diporto e da competizione. «Poi - racconta Dino - nel 1964 la produzione viene interrotta e il cantiere passa a fornire servizi per il turismo, trovando punto di riferimento con la commercializzazione del marchio di motoscafi Cranchi». Fino al 2005 quando con i fratelli Sergio e Mauro, responsabile commerciale dell’azienda, il Cantiere instaura un collaborazione con la prestigiosa casa austriaca Frauscher, azienda leader nei motoscafi elettrici per acque interne. E per i prossimi 100 anni? «Oltre a Diego aspettiamo che i figli finiscano gli studi - spiega Dino -: tutti insieme, continueremo questa bella storia». •

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