il caso

Desenzano, cantieri Tav a un passo ma la santella è ancora lì

di Alessandro Gatta
Si tratta della cappella di Toussaint De La Motte, il monumento funebre al primo caduto nella battaglia di San Martino: nove mesi fa la decisione, inapplicata, di ricollocarla in un luogo sicuro
A sinistra la cappella funeraria di Toussaint De La Motte a San Martino: i mezzi e gli scavi della Tav sono ormai arrivati a ridosso del monumento
A sinistra la cappella funeraria di Toussaint De La Motte a San Martino: i mezzi e gli scavi della Tav sono ormai arrivati a ridosso del monumento
A sinistra la cappella funeraria di Toussaint De La Motte a San Martino: i mezzi e gli scavi della Tav sono ormai arrivati a ridosso del monumento
A sinistra la cappella funeraria di Toussaint De La Motte a San Martino: i mezzi e gli scavi della Tav sono ormai arrivati a ridosso del monumento

Le ruspe della Tav sono ormai letteralmente a un passo dalla cappella di Toussaint De la Motte, il sacrario che ospita i resti del tenente austriaco considerato il primo caduto della Battaglia di San Martino del 1859. Da 9 mesi si era trovata una soluzione per traslare la cappella funeraria e ricollocarla in un altro luogo, al sicuro da danneggiamenti. Ma la burocrazia è lenta e smemorata, i cantieri sono arrivati lì, ed è ancora lì pure la santella. Soluzioni in vista? Il Partito democratico lo chiede al sindaco di Desenzano, in vista del prossimo Consiglio comunale, convocato martedì. «Da qualche giorno - scrivono Rodolfo Bertoni e Maurizio Maffi del Pd - sono iniziati i lavori sulla trincea nei pressi del manufatto. Sono passati 9 mesi dall’approvazione dell’ordine del giorno per accogliere il sepolcro vicino all’Ossario: chiediamo quale sarà la destinazione e se si possa stare tranquilli».

Le avanguardie dei bersaglieri a San Martino: sotto i loro colpi cadde il nobile ufficiale austro-ungarico
Le avanguardie dei bersaglieri a San Martino: sotto i loro colpi cadde il nobile ufficiale austro-ungarico

LE IPOTESI

La discussione verteva su più ipotesi: lo spostamento della cappella vicino alle ex scuole di San Martino o in un terreno vicino alla posizione attuale, circostanza a cui la Soprintendenza aveva dato parere favorevole, oppure lo spostamento all’ossario, caldeggiato non solo dal Comune ma anche dalla Società storica di Solferino e San Martino, dai Lions e dall’europarlamentare leghista Stefania Zambelli. Raccolto il consenso del Consiglio, il documento votato il 18 maggio scorso era stato inviato sia alla Soprintendenza che al Ministero della Cultura. Ma nel frattempo cos’è cambiato? «Assolutamente nulla – ammette Guido Malinverno – perché di fatto abbiamo chiesto e richiesto a tutti, ma nessuno risponde. La Soprintendenza non intende cambiare idea, mentre né il Ministero né Zambelli ci hanno più risposto, nonostante i solleciti. E anche Cepav, che ora detiene la proprietà del terreno, non ci ha più proposto né fatto sapere nulla. Noi ribadiamo l’indicazione già condivisa: spostarlo all’ossario di San Martino. E a chi ora si lamenta – continua Malinverno – ricordo che si sapeva dal 2003 che la Tav sarebbe passata lì sopra, e che forse sarebbe stato meglio intervenire quando il terreno era di un privato e non di Cepav. Ai consiglieri del Pd, inoltre, dico che sarebbe ora che provino loro a contattare il Ministero della Cultura, visto che il ministro è del loro partito: a noi, in questi mesi, non ha mai risposto». Ma nessuno risponde, che fine misera farà questo pezzo di storia? •.

La cappella all’ombra dei cipressi
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