Caramella «killer» di
traverso. Bambina
salvata dalla barista

di Alessandro Gatta
Simona Fiini, la barista salvavita, sorridente dietro al bancone
Simona Fiini, la barista salvavita, sorridente dietro al bancone
Simona Fiini, la barista salvavita, sorridente dietro al bancone
Simona Fiini, la barista salvavita, sorridente dietro al bancone

Se ne stava tranquilla dietro al suo bancone: il viavai dal supermercato, i clienti seduti ai tavolini. All’improvviso un tragico imprevisto: una mamma lancia un grido, la sua bimba di soli 13 mesi che sta soffocando, per una caramella andata di traverso.

Questione di attimi: la barista, diplomata soccorritrice volontaria, ha scavalcato il banco e si è lanciata al salvataggio della piccola. L’ha sollevata, l’ha girata e le ha dato tre o quattro colpi sulle scapole. Quanto è bastato per farle sputare quella caramella.

Storie di eroismo quotidiano, a Lugana di Sirmione: la protagonista in positivo è Simona Fiini, barista di 42 anni del MigBar di via Verona, nell’area dove si trovano posto Eurospin e Migross.

«L’IMPORTANTE è conoscere la tecnica, ma è successo tutto così in fretta - racconta Simona -. Non so come ho fatto a rimanere calma, a non sbagliare una mossa. Se ci ripenso mi vengono i brividi».

Un filo sottile fra la tragedia e il lieto fine: la bimba comincia a tossire, poi cambia colore. La giovane mamma, una turista, comincia a gridare e poi a piangere mentre tutti sono impietriti. Tutti, ma non Simona: una mossa istintiva, la bambina a testa in giù e la caramella che esce.

«È una delle manovre che ci hanno insegnato al corso di primo soccorso - spiega ancora Simona – Mai avrei creduto di doverla usare. Se ho salvato la vita a quella bimba è stato grazie a quel corso».

Non la classica manovra di Heimlich, più adatta agli adulti o ai ragazzi più grandi, ma una manovra di disostruzione pediatrica, per i bambini di pochi mesi: «Le ho messo una mano sul petto, l’ho alzata l’aiutandomi con una gamba e poi le ho dato qualche colpo tra le scapole. La caramella le è tornata in bocca, e gliel’ho tolta con le mani».

Pianti di gioia, ringraziamenti, finalmente i sorrisi: «Da pelle d’oca -racconta Simona -. Ed è proprio vero che basta un attimo per cambiare la vita delle persone».

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