la struttura

Castello di Desenzano a rischio crollo: c’è un piano di salvataggio

di Silvia Avigo
Pericolo concreto di ribaltamento per le arcate sul lato nord della Caserma Beretta. Si interverrà con tiranti e telai
La caserma ottocentesca è la parte più vulnerabile del castello di Desenzano
La caserma ottocentesca è la parte più vulnerabile del castello di Desenzano
La caserma ottocentesca è la parte più vulnerabile del castello di Desenzano
La caserma ottocentesca è la parte più vulnerabile del castello di Desenzano

Il castello di Desenzano è gravemente malato ed è una corsa contro il tempo evitare che crolli: l’emergenza è sul fronte nord della storica caserma Beretta, l’edificio neogotico affacciato sul parcheggio di piazzale Fracassi, che occupa 23 mila metri cubi coperto da un telo sul lato destro del castello: potrebbe cedere da un momento all’altro e precipitare addosso all’anfiteatro.

Le arcate deboli

«Fortunatamente abbiamo deciso di valutare le condizioni statiche dell’edificio, scoprendo che purtroppo c’erano seri rischi di ribaltamento di tutti i setti rappresentati dalle arcate della caserma fino a spingere sull’ultima - ha spiegato al Consiglio comunale il sindaco Guido Malinverno -. Per questo abbiamo dato incarico immediato per fare un progetto di contenimento e messa in sicurezza.La Soprintendenza ha chiesto alcune modifiche per un intervento il meno invasivo possibile e oggi siamo in attesa del suo parere definitivo per procedere con l’appalto dei lavori e con il cronoprogramma».

Il progetto di solo consolidamento statico impegna 100 mila euro e non rimetterà a nuovo la caserma Beretta (per un restauro vero ci vorrebbero oltre 10 milioni di euro), ma prevede un sistema di rinforzo della facciata Nord dell’edificio per scongiurare cedimenti e consentire l’accesso al pubblico all’anfiteatro.

«È un lavoro che va fatto prima possibile, ma finché non verrà effettuato, l’anfiteatro resterà vietato, prima di tutto la sicurezza delle persone», specifica il primo cittadino, che segue personalmente il caso. Innanzitutto verranno applicati 5 telai reticolari fatti dai profilati metallici, concepiti in modo da impedire il ribaltamento verso l’ingresso del castello. I nuovi telai verranno collegati alla facciata attraverso profili metallici orizzontali, continui per tutto lo sviluppo della facciata stessa, dal solaio intermedio e al cornicione di sommità.

La stabilizzazione sarà garantita dall’effetto contrappeso della prima parete di spina parallela, che eserciterà una forza stabilizzante sulla base dei telai grazie a un opportuno inghisaggio. I telai reticolari, messi a circa 5 metri l’uno dall’altro riusciranno inoltre a stabilizzare l’intera parete evitando anche un possibile ribaltamento verso l’esterno del castello, rischio che è stato messo in conto da diversi mesi. Altro aspetto fondamentale riguarda la bullonatura degli elementi metallici, rimovibili in caso di ristrutturazione definitiva del fabbricato.

Caserma ottocentesca

La caserma Beretta ha vissuto nella storia desenzanese più vite: nata tra il 1882 e il 1885 come avamposto strategico, fu sede prima dei bersaglieri e poi degli alpini. Gli sfollati nel dopoguerra la occuparono separando gli stanzoni con teli di fortuna e vi si insediarono: gli ultimi abitanti restarono fino ai primi ’90. E da allora il degrado è proseguito inarrestabile, fino all’emergenza che ora si cercherà di tamponare.

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