Dal rifugio alla cima dei XII Apostoli un «fuori programma» per esperti

La Cima XII Apostoli dal passo
La Cima XII Apostoli dal passo
La Cima XII Apostoli dal passo
La Cima XII Apostoli dal passo

Sarebbe un vero peccato esser saliti sino al Rifugio XII Apostoli, raggiunto con l'itinerario della scorsa settimana, e tornarsene senza aver salito nemmeno una delle splendide cime che lo circondano. Ma ci vogliono piede fermo, assenza di vertigini e una certa esperienza di arrampicata su roccia. Ascensioni riservate agli esperti. Una delle salite meno impegnative e anche breve porta sulla cima che ha lo stesso nome del Rifugio, la Cima dei XII Apostoli che:all'estremità sudoccidentale dell'altopiano, domina con le sue verticali pareti le sottostanti Val di Nardìs e Val di Sacco. Non è indicata né sulla carta Kompass né su quella Igm che ne riporta solo la quota; è invece indicata sulla Carta Regionale Trentina. Per l'ascensione è consigliabile il casco (la roccia è abbastanza friabile) nonché, per ogni evenienza, corda e imbracatura e materiale per l'assicurazione. Ad inizio stagione è abbastanza probabile trovare ancora neve dura. Dal rifugio si seguono le indicazioni per il Passo XII Apostoli procedendo tra rocce montonate dove un tempo non troppo lontano si stendeva il ghiacciaio. Si lascia a destra il sentiero per la Bocchetta Due Denti, si attraversa un ghiaione sul fianco della Cima dei XII Apostoli e per gradini di roccette si arriva nei pressi del Passo. Poco prima di arrivarvi si segue a destra una esile traccia di passaggio (ometti) che, dopo aver risalito un ghiaione, raggiunge la base della cresta Sudest, sul suo lato sinistro (bollo biancorosso). Si segue a sinistra una piccola cengia e, per un canalino con passaggi di I grado, si raggiunge la panoramica cresta dove pare d'essere in cima al mondo. La si segue (passaggi di I e II grado) superando un intaglio ed evitando sulla destra alcuni passaggi più impegnativi. Dopo il primo tratto la cresta diventa più facile ma anche più esposta. Si passa a destra di alcune paretine verticali e ci si porta al di sotto della cuspide sommitale. Sotto di noi il rifugio è diventato sempre più piccolo: ancora un ultimo sforzo per superare una paretina di facili roccette e, come per incanto, ci si ritrova sulla aerea vetta. La discesa si fa, con molta cautela, per lo stesso percorso di salita. È possibile da un intaglio della cresta effettuare la discesa in corda doppia lungo un canale che scende sul versante orientale. • Prossimo itinerario giovedì 4 agosto

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