Don Matteo: «È questo il nostro baule dei sogni»

Un grande cuore disegnato dai ragazzi dell’oratorio di Lonato
Un grande cuore disegnato dai ragazzi dell’oratorio di Lonato
Un grande cuore disegnato dai ragazzi dell’oratorio di Lonato
Un grande cuore disegnato dai ragazzi dell’oratorio di Lonato

Don Matteo Selmo ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 2009. All’inizio è stato inviato come curato nella parrocchia di Nogara e poi, nel 2013, il vescovo di Verona (che ha il basso Garda bresciano sotto la sua «giurisdizione») lo ha assegnato a Lonato.

ALCUNE DIFFERENZE ci sono, rispetto alle parrocchie bresciane: se ci sono più sacerdoti in un paese, tutti vivono nella stessa canonica; nel Bresciano si stanno costituendo le Unità pastorali, mentre sul Veronese ci sono i vicariati; l'Iniziazione cristiana è un indirizzo pastorale della Curia di Brescia, a Verona continua il classico catechismo.

«Noi sacerdoti, quando nel 2013 siamo arrivati a Lonato, abbiamo fatto un giro in alcuni oratori bresciani per conoscerne l'organizzazione - ricorda don Matteo - e adeguare, magari, anche l'impostazione della nostra pastorale giovanile. Così anche noi abbiamo lanciato il Direttivo dell'oratorio composto da volontari e suddiviso in vari sottogruppi. Abbiamo il “Gruppo tempo libero” che organizza feste, laboratori per bambini e genitori; poi c’è il gruppo che gestisce il nuovo teatro, che è a disposizione di tutti. Sta nascendo il Gruppo culturale, che organizza la festa del libro coinvolgendo le scuole. Lavora molto bene anche il “Gruppo cucina”. Le attività sportive sono affidate al “Gruppo sportivo” con tre squadre di calcio (bambini, ragazzi e giovani) che partecipano al campionato del Csi; il gruppo, però, organizza anche incontri formativi sullo sport. Poi c’è la segreteria, alla quale ci si può rivolgere per le iscrizioni e le informazioni sulle attività».

«L'ORATORIO, per noi, deve diventare un “baule di sogni“; perciò non solo catechismo ma stimolo, attraverso mille iniziative, a creare uno stile di vita ed esperienze educative. Pertanto l'oratorio non è dei soli preti bensì appartiene alla comunità».

Questi auspici si stanno traducendo in fatti concreti anche attraverso il «Gruppo del cammino di fede», che non è catechismo ma incontro con altre religioni. Rientrano in queste attività educative anche la «Scuola di italiano per stranieri» tenuta dai volontari del Terz'Ordine Francescano, o l'iniziativa che impegna professori in pensione con lezioni sul metodo di studio per un'ottantina di ragazzi. Da non dimenticare il laboratorio musicale.

«Certo - ammette don Matteo - ci sono anche aspetti un po' spinosi legati agli adolescenti sui quali bisogna puntare: per questo, da due anni, stiamo lavorando con Exodus di don Mazzi». Al catechismo partecipano 200 ragazzi delle elementari e 150 delle medie, mentre il venerdì sera c'è l'incontro per gli adolescenti che sono 40 o 50. I catechisti impegnati sono 85.

Se durante l'anno è un ribollire di iniziative, durante l'estate fanno la parte del leone il Grest e i campi. Dopo la fine della scuola c'è il campo per i ragazzi a Valledrane, dalla quarta elementare alla seconda media.

IL GREST dura quattro settimane, dal lunedì al venerdì tutto il giorno compreso il pranzo. È frequentatissimo: 350 ragazzi vengono seguiti da 120 animatori, per i quali c'è un corso di preparazione. «Per gli adolescenti della parrocchia - spiega don Matteo -, si tiene un campo al mare a Cavallino-Treporti, vicino a Venezia. In seguito, per i ragazzi della terza media, c'è un apposito campo sull'affettività e la sessualità e un altro per gli adolescenti del biennio superiore, chiamato campo Saf, organizzato dalla Vicaria del lago bresciano che coordina 24 parrocchie. Anche per le famiglie si tengono due campi: uno in Toscana e l'altro al mare». G.B.M.

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