Dubbi spazzati dal dna Il corpo è della turista

I resti sono stati ritrovati sui versanti di Sopino Alto
I resti sono stati ritrovati sui versanti di Sopino Alto
I resti sono stati ritrovati sui versanti di Sopino Alto
I resti sono stati ritrovati sui versanti di Sopino Alto

Appartengono ad Heidi Strobel, la turista tedesca di 78 anni scomparsa da Limone il 29 maggio 2019, i resti rinvenuti un paio di mesi fa in una zona impervia a nord del paese. L’esame del Dna conferma quindi le ipotesi già avanzate lo scorso 21 febbraio, quando un escursionista ritrovò sui versanti di Sopino Alto, un corpo in avanzato stato di decomposizione. Il luogo infatti, un anfratto ai margini di una cascatina, dista poco più di trecento metri in linea d’aria dall’hotel dove la signora alloggiava in compagnia di una comitiva di connazionali giunta in vacanza qualche giorno prima sul lago di Garda. Si tratta di una zona particolarmente difficile da raggiungere, giusto per escursionisti esperti e non tracciata da nessun sentiero. La catenina, gli indumenti rinvenuti, i resti di pantaloni rosa e le scarpe da ginnastica, così come la mancanza di documenti sul luogo del ritrovamento, riconducevano alla scomparsa della turista che proprio quel giorno aveva lasciato gli effetti personali in albergo. Con l’esito dell’esame degli specialisti di medicina legale e la chiusura dell’inchiesta del sostituto procuratore Donato Greco, dopo quasi due anni cala il sipario su una vicenda che all’epoca fece mobilitare anche la televisione tedesca Sat.1, tra le più note emittenti private in Germania e la trasmissione di Rai Tre «Chi l’ha visto», purtroppo senza alcun esito. Nei giorni successivi la scomparsa di Heidi Strobel, si mobilitarono decine di soccorritori tra volontari locali, unità cinofile, i vigili del fuoco di Salò, carabinieri, Protezione civile e Soccorso alpino. Nei giorni successivi, le ricerche di terra vennero accompagnate anche dal cielo con l’arrivo di un elicottero e diversi droni. Tutto inutile. La donna si era allontanata dall’albergo avvertendo che usciva da sola per un’escursione. Il suo cellulare inoltre risultava spento proprio in concomitanza con l’inizio delle ricerche. L’ultima cella venne agganciata sul lungolago di Limone nei pressi dell’imbarcadero e per questo motivo il gruppo dei sommozzatori dei volontari del Garda scandagliò nei giorni successivi con il sonar, i fondali del lago. Non solo tutto lo specchio d’acqua antistante il lungolago, ma anche la tratta dei battelli di linea. Heidi Strobel invece, forse per una caduta o un malore, giaceva esanime a terra a circa trecento metri in linea d’aria dall’albergo. •. L.Sca. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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