natura e ambiente

I canneti del Garda vanno al contrattacco: ricrescita preziosa

di Valentino Rodolfi
Dal monitoraggio svolto da Wwf e Airone Rosso un dato in controtendenza dopo anni di preoccupante arretramento degli habitat. A Sirmione sono spuntati oltre 10 mila metri quadri di nuove aree coperte dalla preziosa vegetazione Altri sono comparsi sulle rive del lago a Desenzano
Canneti di nuova formazione sono comparsi a Desenzano e Sirmione
Canneti di nuova formazione sono comparsi a Desenzano e Sirmione
Canneti di nuova formazione sono comparsi a Desenzano e Sirmione
Canneti di nuova formazione sono comparsi a Desenzano e Sirmione

Il Wwf la definisce «una notizia di straordinaria importanza naturalistica»: i canneti del Garda, da decenni in grave rarefazione, stanno ricominciando a espandersi «grazie» alla siccità, che ha abbassato il livello dell’acqua sulla fascia costiera, favorendo la ricrescita delle cannucce che costituiscono il prezioso habitat. Nella sola Sirmione, ha osservato il Wwf insieme ai volontari dell’associazione Airone Rosso di Desenzano, sono stati censiti canneti di nuova formazione o «di ricrescita» su un ettaro di fascia costiera, circa 10 mila metri quadrati, in particolare a Punta Gro, ma non solo. Canneti «novelli» sono stati osservati nell’ultimo mese a Sirmione a Punta Gro, alla darsena Sirmione 2 di fronte al parco San Vito e, verso Desenzano, all’oasi San Feancesco, davabti a Villa De Asmundis a Rivoltella, al Vò e vicino alla lega navale.

In dieci anni era scomparso un terzo dei canneti

È straordinario. Era scomparso in soli dieci anni un terzo dei canneti del basso Garda, tra San Felice a Sirmione, con punte drammatiche a Desenzano dove le superfici perdute erano quasi la metà. Un censimento svolto nel 2018 sul tratto di costa dalla Baia del Vento a San Felice fino al confine di Sirmione con Peschiera, contava complessivamente 81 aree a canneto per un totale, al 2018, di 123.985 metri quadrati Ma la loro estensione complessiva era diminuita tra il 2009 e il 2018, di 66.296 metri quadrati, passando dai 190.281 mq di quell’anno ai 123,985 mq , pari a una riduzione del 34,84% sul totale. Con punte drammatiche.

La rarefazione dei canneti era stata una costante drammatica per decenni
La rarefazione dei canneti era stata una costante drammatica per decenni

Se da Salò a Manerba c’è stata una perdita del 13,08% delle superfici a canneto, tra Manerba e Desenzano si raggiunge un meno 43,94%, tra Desenzano e il lato ovest di Sirmione si era perso invece il 45,20% dei canneti. Un dato preoccupante, perchè questa è l’area strategica per quel tipo di habitat: tra Desenzano 29.494 mq) e Sirmione (79.670 mq) si trova l’88% del totale di canneti residui. E adesso? Una ripresa netta è quella osservato dal censimento in corso attualmente, a cura del Wwf e Airone Rosso

Ora l'effetto positivo dovuto alla siccità

«Tutto “merito“ della siccità, o meglio del livello basso delle acque del lago che ha permesso la rinascita di vaste zone di canneto (Phragmites australis) - afferma il Wwf di Brescia e Bergamo -. Nell'ultimo secolo si è assistito ad una forte riduzione. Ma l'anno 2022/23 è stato un anno record per la scarsa quantità di acqua: i livelli delle acque sono calati giornalmente fino ad arrivare a creare secche inaspettate. Ma ecco che si è verificato un evento importantissimo per il lago: le acque basse e stabili, il moto ondoso ridotto e la giusta stagione hanno favorito quello che da anni non succedeva, la crescita spontanea di canneti anche in zone dove non se ne vedevano più da anni». •.

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