Il cordoglio di Pedrali:
«È uno sport estremo
Il minimo errore è fatale»

Il subacqueo Luca Pedrali, detentore del record di immersione
Il subacqueo Luca Pedrali, detentore del record di immersione
Il subacqueo Luca Pedrali, detentore del record di immersione
Il subacqueo Luca Pedrali, detentore del record di immersione

I fatidici 200 metri che si trasformano in una trappola fatale, un traguardo che affascina e uccide. Immergersi, come arrampicarsi nell’alpinismo, sta diventando una sfida pericolosa.

Lo racconta la tragedia di venerdì nel lago di Garda, sempre più meta degli appassionati di immersioni: il 38enne polacco Waclaw Lejko ha perso la vita per aver tentato di superare il record del bresciano Luca Pedrali, di Castelcovati. Un record che era una sfida per il polacco, sub esperto, ma tradito dalle mille incognite di un’impresa ai limiti delle possibilità umane.

LUCA PEDRALI, che ieri dal suo profilo Facebook esprimeva il suo cordoglio ai familiari, non ha ovviamente una risposta certa su cosa sia successo. Bresciaoggi lo ha contattato non tanto per chiedergli un giudizio o una spiegazione su questa tragedia, ma per capire quali siano i rischi, come si possa morire così.

«È uno sport estremo - spiega il recordman bresciano - che richiede un ottimo allenamento a largo spettro, non soltanto polmoni grandi e assoluto autocontrollo, ma anche un regime dietetico assolutamente rigoroso, un’attenzione totale a ogni dettaglio. Non sono in grado di attribuire errori a questo sfortunato polacco, che per quanto ne so era un ottimo sub, con tanta esperienza».

A RECUPERARLO a -273 sono stati proprio alcuni amici di Pedrali. Profondità impressionanti: «Credo che anche la logistica possa fare brutti scherzi – spiega Pedrali -: serve un’organizzazione impeccabile, dalla strumentazione di respirazione e di misurazione, alla muta fino alle contromosse in caso di emergenza».

Terribile infine la scoperta fatta dai soccorritori: l’uomo è stato trovato con nove bombole addosso. «Una follia – ha commentato un sub professionista giunto sul posto -. Ha probabilmente investito tutto sulle scorte di ossigeno, trascurando la fatica enorme necessaria per risalire. Deve aver vissuto una morte atroce».

Pedrali chiude scosso: «A quelle profondità ogni minimo errore lo paghi con la vita». M.MA.

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