Il Garda a misura di «canguro»

di L.SC.
Una delle pagine dedicate al lago
Una delle pagine dedicate al lago
Una delle pagine dedicate al lago
Una delle pagine dedicate al lago

Come da copione in copertina campeggia la pizza, uno dei piatti più famosi e apprezzati al mondo, ma all’interno del magazine recitano la parte del leone, o meglio del canguro, prelibatezze e specialità della sponda bresciana del Garda. Si, perché loro, la giornalista australiana Johanna Savill e il marito Giuliano, sono da otto anni di casa a Bogliaco di Gargnano. E così, dovendo realizzare per la rivista «Gourmet Traveller» un viaggio all’interno dei sapori del Bel Paese, la corrispondente «nostrana» ha inserito inevitabilmente tra il meglio del meglio del nord Italia quanto offrono il lago e il suo territorio. E in particolare la manciata di chilometri tra Tremosine e Salò, con protagonisti olio, agrumi, capperi, pesce di lago e formaggi (e con qualche inevitabile sconfinamento franciacortino nel segmento vinicolo). Produzioni esaltate in templi del gusto locale come l’Osteria di Mezzo a Salò, il Grand Hotel a Villa Feltrinelli di Gargnano, «con ristorante e orto a due stelle», il Lido 84, ristorante stellato dei fratelli Camanini, a Fasano, e il Grand Hotel Fasano. Senza dimenticare lo spiedo della trattorie Riolet, il pirlo dell’osteria al Porto di Villa di Gargnano, le pizze di Pietro Freddi della Trattoria Marietta di Gardone. E anora il Frantoio del Bornico, la vicina enoteca Grasselli, arrivando poi sul promontorio di Toscolano Maderno per degustare la torta Maderno preparata alla panetteria Perolini: «Spugna friabile con un denso filo d’oro di crema al forno all’interno» o le prelibatezze offerte dai banchi del mercato settimanale. «Qui – racconta Savill ai lettori australiani - conosciamo l’uomo di pane a legna calabrese, l’agricoltore che vende il suo formaggio fresco di capra del Garda e lo stand della cooperativa Alpe del Garda per la nostra scorta di formagella». Il miglior pescato di lago? Alla Lagomar di Maderno, mentre per i formaggi c’è il caseificio dei fratelli Bignotti di Gargnano, dove la giornalista ha anche imparato i rudimenti della produzione casearia. Non è in ogni caso tutto rose e fiori. In un posto dove gli uliveti, i cespugli di capperi e i limoneti sono sorprendentemente mediterranei, «i tunnel stradali sono pericolosamente stretti e le montagne circostanti sono bucate da queste scoraggianti gallerie». •

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