Il Piano regionale dei
trasporti promuove
la stazione della Tav

di Luciano Scarpetta
Nel piano regionale dei trasporti una stazione per la Tav sul Garda
Nel piano regionale dei trasporti una stazione per la Tav sul Garda
Nel piano regionale dei trasporti una stazione per la Tav sul Garda
Nel piano regionale dei trasporti una stazione per la Tav sul Garda

C’è anche molto Garda nel programma della mobilità e dei trasporti della Regione Lombardia, approvato l’altroieri a maggioranza dal Consiglio regionale a Milano con 39 voti a favore e 26 contrari.

All’interno dello strumento che orienta le scelte infrastrutturali e gli interventi da attuare sul territorio, troviamo infatti alcune indicazioni proposte dall’assessore desenzanese allo sviluppo economico Mauro Parolini: spicca la presenza della stazione per la Tav a San Martino della Battaglia, accanto al casello «Sirmione» della A4 in territorio di desenzano, e anche della stazione Tav a Montichiari che sorgerebbe sul cosiddetto «shunt».

Un elenco di stazioni che può lasciare perplessi: una ferrovia ad alta velocità lunga 53 chilometri ma con 4 fermate tra Brescia e Verona, sarebbe in antitesi al concetto stesso di «alta velocità».

MA IL PROGRAMMA regionale della mobilità è più che altro un documento di indirizzo, che fra l’altro va ben oltre la Tav: «Il Piano approvato – precisaParolini - accoglie le proposte che sto già portando avanti attraverso un dialogo costante con l’assessorato regionale e il Ministero delle Infrastrutture. Tra queste mi preme sottolineare la realizzazione della ‘stazione Garda’ sulla linea Tav, il raddoppio delle gallerie di Gargnano e il completamento dell’anello interregionale ciclabile sull’intero lago, opere che faranno di questa una delle più importanti e accessibili aree turistiche europee, con ricadute rilevanti per l’intera filiera del turismo».

L’assessore regionale ha sottolineato che «questi interventi sono strategici per lo sviluppo economico della provincia di Brescia per i benefici viabilistici che possono generare e si integrano con le infrastrutture già esistenti in modo organico: soluzioni concrete che il tessuto economico e sociale bresciano sta attendendo da tempo».

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