Lago pulito, il vero nemico è la microplastica

di Luciano Scarpetta
A coordinare la ricerca è Legambiente: a fine mese torna la GolettaLe particelle prese in considerazione misurano meno di 5 millimetri
A coordinare la ricerca è Legambiente: a fine mese torna la GolettaLe particelle prese in considerazione misurano meno di 5 millimetri
A coordinare la ricerca è Legambiente: a fine mese torna la GolettaLe particelle prese in considerazione misurano meno di 5 millimetri
A coordinare la ricerca è Legambiente: a fine mese torna la GolettaLe particelle prese in considerazione misurano meno di 5 millimetri

In attesa della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente, prevista sul Garda dal 22 al 27 luglio, giungono notizie poco confortanti dal progetto «Blue Lakes» sempre griffato Legambiente dove si evidenzia la presenza nel più grande lago italiano di frammenti di microplastiche, derivanti per lo più dalla disgregazione dei rifiuti. C’è infatti sempre più plastica nel lago di Garda, sotto forma di micro-frammenti: non un problema diretto per la balneazione, ma in prospettiva un ospite ingombrante per l’ecosistema. Negli ultimi tre anni la concentrazione media di microplastiche per chilometro quadrato è aumentata da 9.900 particelle del 2017 a 131.619 del 2019. È IL RISULTATO dei dati raccolti dal progetto «Life Blue Lakes» che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi di Garda, Trasimeno e Bracciano, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità e istituzioni, in un partenariato è coordinato da Legambiente. Nello specifico delle ricerche gardesane, stiamo parlando di un fenomeno silenzioso formato da piccolissime particelle inferiori a 5 mm che finiscono nelle acque interne anche a causa dei comportamenti quotidiani: «Tessuti sintetici spiega il report di Legambiente - che rilasciano microfibre (fino ad un milione e mezzo per un normale lavaggio in lavatrice), cosmetici, rifiuti plastici abbandonati costituiscono, assieme alle microplastiche derivanti dall’attrito tra pneumatici ed asfalto, le principali fonti del problema». Il progetto punta alla diffusione di buone pratiche. Tra queste ad esempio, ci sarà la stesura della «Carta del lago» che suggerirà tra l’altro: limiti di scarico, programmi di monitoraggio, miglioramento dei processi di trattamento delle acque reflue, indicazioni per la riduzione dell’impatto e iniziative di sensibilizzazione per i residenti. Nel lago di Garda - evidenzia il progetto Life Blue Lakes - c’è prevalenza di filamenti associati al lavaggio degli indumenti e di palline di polistirolo, relative solitamente, alla disgregazione di cassette e imballaggi. Che negli anni diventano troppe e che un giorno presenteranno il conto. •

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