Per la Guardia Costiera un anno di super lavoro Sul lago 15 annegati

Un’operazione di soccorso della Guardia Costiera: annata intensa
Un’operazione di soccorso della Guardia Costiera: annata intensa
Un’operazione di soccorso della Guardia Costiera: annata intensa
Un’operazione di soccorso della Guardia Costiera: annata intensa

Il campionario di interventi della Guardia costiera di Salò sul lago di Garda non è stato mai così articolato e intenso come in questa stagione. Ma parlare di emergenza sicurezza è improprio: il vero allarme è l’imprudenza di certi marinai improvvisati e impreparati. EMBLEMATICOl’episodio avvenuto a Peschiera, quando ad inizio estate una coppia di turisti belgi ubriaca si è tuffata per il bagno notturno lasciando sulla barca due connazionali con quattro figli. Nessuno dei due adulti sapeva pilotare e sulla zona stava imperversando una tempesta. Il risultato? La Guardia costiera ha dovuto inviare un gomme d’altura per salvare tutti. In questo contesto si innescano la scarsa conoscenza delle zone di navigazione, imprudenze dei diportisti, superficialità e scarsa attenzione ai mutamenti del tempo. Scorrendo i dati dal report annuale, la sponda bresciana sembra quella più turbolenta e indisciplinata: 1586 le chiamate complessive ricevute al Comando di Salò, di queste oltre la metà (843) provenienti dalla costa occidentale del lago, 544 dalla sponda veronese e 199 da quella trentina. Per un totale di 90 interventi (39 sulla riva bresciana) e 129 persone soccorse (66 sulla sponda bresciana. Stagione tragica: 15 i morti annegati, 8 sulla bresciana, 2 in più rispetto al 2016 ma quasi il doppio rispetto al 2015 quando il numero di vittime si era fermato a 8 episodi: «Il dato sui decessi però - sottolinea il comandante della Guardia Costiera di Salò, Sandy Ballis - non è associabile a criticità della rete di sicurezza: dei 15 decessi infatti, 4 risultano suicidi, 2 hanno riguardato dei subacquei, 3 gli annegamenti causati da malori durante la balneazione, 2 annegamenti di persone a bordo di imbarcazioni in occasione di sinistri causati dalle condizioni meteo, 3 i casi di malore accusato prima della caduta in acqua e per ultimo, 1 caso di decesso per imprudenza al timone». Tutto sta nel rispettare le regole ed evitare approcci disinvolti. Eloquente l’episodio avvenuto a giugno con il salvataggio all’isola di Garda di quattro giovani bresciani finiti a tarda sera sugli scogli con un motoscafo, salvati dal tempestivo intervento della Guardia Costiera. L.SCA.

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