l'intervento

Recuperata a Gardone Riviera una rete da pesca pericolosa per le immersioni

Dopo la segnalazione da parte di alcuni sub è stata rimossa da Guardia Costiera e Vigili del fuoco

Rappresentano una grave minaccia per gli ecosistemi e per l'uomo. Sono le "reti fantasma" di cui sono tristemente ricchi  i nostri mari e i nostri laghi. Rimuoverle è tanto fondamentale quanto difficoltoso, vista la quantità presente sui fondali, ma questa volta la Guardia Costiera di Salò, grazie alla segnalazione di alcuni sub, è riuscita nell'intento coadiuvata dai vigili del fuoco. Una rete di circa 40 metri è stata rimossa a Gardone Riviera a circa 15 metri di profondità.

La segnalazione

La presenza della rete era stata segnalata alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Salò da alcuni sub, che durante un’immersione nelle splendide acque del litorale di Gardone Riviera, si erano trovati davanti ai loro occhi una rete da pesca, che creava uno sbarramento pericoloso di circa 40 metri di lunghezza ad una profondità di circa 15 metri.

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L'avviso

Oltre ad un immediato avviso ai naviganti e all’utenza tutta, rilanciato anche sul canale whatsapp in uso alla Guardia Costiera del lago di Garda, nel quale veniva reso noto il pericolo per le immersioni in quel tratto di lago per la presenza di una rete da pesca, si è contestualmente programmato un intervento congiunto tra Vigili del Fuoco e Guardia Costiera per  individuare la rete e  rimuoverla dal fondale.

La rimozione

La sinergia tra il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia e la Guardia Costiera del Lago di Garda ha permesso,  nella giornata di venerdì, di rimuovere la rete.  Due le squadre dei sub dei Vigili del Fuoco di Milano intervenute e due i mezzi navali della Guardia Costiera operanti a supporto delle immersioni eseguite dai sommozzatori

Le operazioni, iniziate nella tarda mattinata del  3 maggio  si sono concluse dopo circa 3 ore, con l’individuazione  e il recupero della rete  a bordo di uno dei mezzi navali della Guardia Costiera impiegati.

Il sequestro

Sottoposta a sequestro amministrativo dai militari della Guardia Costiera, per violazione del Regolamento Regionale nr.5 della Regione Lombardia del 9 dicembre 2013, l’attrezzo da pesca in questione, ormai non più utilizzabile perché deteriorato per il lungo tempo di abbandono sul fondale, è stato recuperato e posto in apposito contenitore in attesa dell’autorizzazione amministrativa di avvio alla distruzione. Le precarie condizioni di mantenimento dell’attrezzo da pesca recuperato non renderanno semplice risalire   agli “ignoti" utilizzatori della rete sequestrata dai Guardiacoste, ma l’attenzione per l’ambiente lacustre rimane alta.

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