Trattamento fanghi, il verbale Arpa è un caso

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Il trattamento  dei fanghi resta al centro delle polemiche a Lonato
Il trattamento dei fanghi resta al centro delle polemiche a Lonato
Il trattamento  dei fanghi resta al centro delle polemiche a Lonato
Il trattamento dei fanghi resta al centro delle polemiche a Lonato

«La Provincia di Brescia ha avviato la procedura di diffida e di sospensione dell’attività di produzione di gessi di defecazione per lo stabilimento della ditta Valli di Lonato, in località Campagnoli». Lo hanno annunciato ieri il consigliere regionale del M5S Ferdinando Alberti e il consigliere comunale di Lonato Rossella Magazza. «Il provvedimento è scattato in seguito alle gravi inadempienze emerse da un’ispezione dell’Arpa anche in relazione agli additivi impiegati», si legge nella nota del M5S. La dura replica dell’azienda, dove in queste ore si sta lavorando regolarmente non si è fatta attendere. «La Valli produce fertilizzanti secondo le modalità previste dall’Aia rilasciata dalla Provincia di Brescia nel 2015, come peraltro chiaramente indicato nella relazione Arpa - spiega in un comunicato l’azienda dei Campagnoli di Lonato -. L’autorizzazione prevede espressamente l’utilizzo di carbonato di calcio, prodotto utile e largamente utilizzato in agricoltura, il cui uso incrementa le qualità agronomiche del prodotto. Ogni riferimento a diluizioni o altre pratiche simili risulta infondato in quanto la ditta utilizza per la produzione di gessi di defecazione esclusivamente fanghi già idonei all’uso in agricoltura e quindi con contenuti di metalli nei limiti di legge. Peraltro - affermano ancora i vertici di Valli -, nessuno specifico rilievo in merito è contenuto nelle conclusioni della relazione Arpa». Secondo la Valli la verifica proposta dall’Arpa «riguarda un’interpretazione formale della norma nazionale diversa da quella espressamente prevista dalla Aia». Diametralmente opposta l’interpretazione delle conclusioni dell’Arpa formulata da Ferdinando Alberti: «La relazione affresca un quadro desolante e allarmante per l’intera comunità, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. L’Ats sta valutando le risultanze della visita ispettiva e se dovessero essere riscontrate situazioni di pericolo o danno per l’ambiente, per la Valli potrebbero scattare anche la revoca dell’autorizzazione e la chiusura dell’impianto». La Valli intanto va all’attacco e fa sapere che quelle di Alberti e Magazza sono «affermazioni gravemente diffamatorie che verranno perseguite nelle sedi competenti. Non si può che stigmatizzare - conclude il comunicato - il metodo usato dai due consiglieri dei 5 stelle che screditano il loro partito ricorrendo ad attacchi infondati e allarmistici forse suggeriti dall’avvicinarsi di scadenze elettorali, e auspicare che i necessari controlli sulle imprese vengano eseguiti senza esporre chi lavora a gogne mediatiche prive di fondamento». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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