Tutela dell’ambiente e turismo
il Garda definisce le strategie

di Sergio Zanca
Da sinistra Mariastella Gelmini, Franco Cerini e Giovanni Peretti
Da sinistra Mariastella Gelmini, Franco Cerini e Giovanni Peretti
Da sinistra Mariastella Gelmini, Franco Cerini e Giovanni Peretti
Da sinistra Mariastella Gelmini, Franco Cerini e Giovanni Peretti

«La tutela della risorsa idrica e lo sviluppo turistico per un lago di Garda unico»: un tema importante quello affrontato ieri nel dibattito promosso da tre Rotary (Salò-Desenzano, Riva, Peschiera) che ha richiamato al Grand Hotel di Gardone Riviera numerosi operatori.

Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, ha ribadito la «necessità di superare le normative esistenti per tutelare maggiormente i beni paesaggistici e architettonici». E sul nuovo collettore: «È un investimento già rinviato da troppo tempo. I 100 milioni di euro del ministero dell’Ambiente non bastano. Rivolgo un appello ai governatori di Lombardia Roberto Maroni e Veneto Luca Zaia, perché bisogna fare qualcosa. Ben vengano altri interventi, come la ciclabile, ma questo è prioritario». Gelmini ha aggiunto che «per trovare regole omogenee, occorre stilare un piano d’area sui temi dell’ambiente, della pianificazione, dello sviluppo sostenibile».

Giovanni Peretti, presidente della Ats Garda Ambiente, ha illustrato il progetto riguardante le nuove opere di collettamento e la depurazione. Franco Cerini è appena stato riconfermato presidente del Consorzio Garda Lombardia (i vice, Luigi Alberti e Luigi Bertoldi, con Isidoro Bertini, Gianmario Cipani e Valentino Righetti a completare la giunta), l’organismo misto pubblico-privato a cui è demandata la promozione turistica. «Il lago è una ricchezza - ha spiegato Cerini -. La crescita del comparto è stata prepotente. Adesso gli alberghi a 5 stelle sono 12, di cui 10 sulla riviera bresciana, uno sulla sponda trentina e uno sulla veronese. In dieci anni, dal 2006 al 2016, le presenze (date dal numero degli arrivi moltiplicato per i pernottamenti) sono passate da 18 milioni e 23 e mezzo. Nel 1985 eravamo a 5 milioni».

«Siamo l’unico esempio, in Italia, di tre regioni che lavorano assieme - ha proseguito -. Il bilancio complessivo della promozione territoriale ha evidenziato una costante crescita della qualità dei progetti, ripagati da un positivo incremento di presenze. Da gennaio abbiamo partecipato alle fiere di Utrecht, Vienna, Stoccarda, Bruxelles, Amburgo, Dusseldorf, Milano, Monaco, Berlino, Verona e Copenaghen. Particolare riguardo lo dedichiamo ai rapporti con i mezzi di comunicazione. Nei prossimi anni ci indirizzeremo verso nuovi mercati, e una fascia di pubblico giovane, attraverso specifiche azioni sul web e sui principali social network».

«Per il futuro abbiamo due sogni - ha concluso Cerini -. Il primo, piccolo, riguarda l’immagine del lago. Vederlo rappresentato parzialmente nelle cartine meteo dei telegiornali Rai è un colpo al cuore. Cercheremo di convincere i responsabili a rappresentare l’intera area. Il secondo sogno, più grande, riguarda l’armonia, un concetto che i vacanzieri associano al Garda. Per raggiungerla dovremo completare il progetto di turismo accessibile, elaborato con i colleghi Paolo Artelio (presidente di Garda Veneto) e Marco Benedetti (Trentino). Non parliamo solo di accessibilità delle strutture, rimozione di barriere architettoniche o arredi adeguati ai disabili, ma di cultura dell’accoglienza, che sappia far sentire a proprio agio tutti gli ospiti, dalla camera d’albergo alle spiagge, dai centri storici ai musei o ai luoghi dello sport».

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