Ubriaco ha ucciso due persone:
non si dà pace il 21enne in cella

di Alessandro Gatta
Alban Kodra disperato subito dopo aver provocato l’incidente
Alban Kodra disperato subito dopo aver provocato l’incidente
Alban Kodra disperato subito dopo aver provocato l’incidente
Alban Kodra disperato subito dopo aver provocato l’incidente

L’esperienza del carcere è una strettoia durissima diventata ancora più angusta dalla consapevolezza di aver provocato la morte di una mamma e di una bambina.

Ma ad aggiungere angoscia ad angoscia è il black out della memoria: Alban Kodra afferma di non ricordare nulla dello schianto che il 14 luglio a Sirmione ha ucciso Anna Maria Zippone, barista 37enne e Giada Botticchio di soli nove anni. L’operaio di 21 anni era ubriaco al volante della Seat che ha tamponato l’utilitaria delle vittime. Per questo è rinchiuso a Canton Mombello con l’accusa di omicidio plurimo stradale. L’albanese è in attesa che venga fissata l’udienza del Tribunale del Riesame: il suo avvocato, Simone Giuseppe Bergamini tornerà a chiedere gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, istanza respinta in sede di udienza di convalida dell’arresto. Alban Kodra, alla guida di una Seat Altea, ha speronato la Fiat Punto sbalzandola fuori strada dove oltre alle due vittime viaggiavano i due figli di Anna Maria Zippone e la mamma di Gaia, rimasti feriti. L’impatto non è avvenuto a velocità molto elevata.

LE PERIZIE TUTTAVIA proseguono in attesa della chiusura indagini e del rinvio a giudizio di Alban Kodra che rischia una condanna a 18 anni di reclusione. Quella sera era al volante con un tasso alcolico di 1,24. Il 21enne si è assunto subito le proprie responsabilità, anche se al pm e al gip ha raccontato di non ricordarsi nulla, di essersi ripreso solo dopo il «botto», quando sono scoppiati anche gli airbag: potrebbe essersi addormentato alla guida, potrebbe anche aver dimenticato tutto a seguito dello shock. Dopo l’incidente è sceso dall’auto, ha provato ad aiutare i feriti, ha avvisato il 112. «Alban Kodra è distrutto per quello che è successo, il suo pensiero va sempre alle vittime – spiega l’avvocato Bergamini – e con lui anche i suoi genitori, che in qualche modo vorrebbero provare ad avvicinare le famiglie delle vittime, anche solo per esprimere le loro condoglianze». Il padre di Kodra è arrivato in Italia tanti anni fa, ha già la cittadinanza italiana: anche la madre sta per ottenerla. Una famiglia di immigrati ben integrata e stimata a Castiglione delle Stiviere: il giovane Alban è arrivato giovanissimo, lavora come operaio per una ditta di coperture. Nessun precedente alle spalle, fedina penale limpida. Almeno fino alla notte dell’incidente. Era neopatentato, guidava da meno di tre anni: un’aggravante. La tangenziale dell’incidente la conosceva bene, la percorreva tutti i giorni quando andava e tornava dal lavoro. Quella sera stava tornando a casa, è bastato davvero un attimo. Un attimo solo, per distruggere due famiglie. E per rovinare la sua vita, per sempre.

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