Verona fa la corte ai sessanta milioni destinati a Brescia

Depuratore a due velocità: sulla sponda veronese il progetto corre, su quella bresciana infuria la battaglia. A novembre Azienda Gardesana Servizi, l’equivalente di Acque bresciane, consegnerà formalmente le aree di cantiere alla società Impresa Edile Stradale Artifoni che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del primo lotto di 4 km che va dall’impianto di sollevamento di Villa Bagatta (Lazise) all’impianto di sollevamento in località Ronchi (Castelnuovo). È inoltre in fase avanzata la revisione del progetto definitivo relativamente all’attraversamento del fiume Mincio, nel tratto di condotta a servizio dei Comuni di Desenzano e Sirmione, gli unici Comuni della sponda bresciana che continueranno a scaricare nel depuratore di Peschiera. «Con i lavori in queste tratte si esaurisce tutto il finanziamento pubblico di 40 milioni su 100 complessivi stanziati per la sponda veronese dalla tranche ministeriale e con gli amici bresciani contiamo di muoverci adesso per attingere ai finanziamenti del recovery fund - propone il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco -. La sponda bresciana è travolta però da una disputa politica profonda nella quale non intendo intervenire nel merito. Le conseguenze? Noi resteremmo fermi coi lavori dopo aver esaurito la parte concessa di competenza, e la sponda bresciana invece rischierebbe la revoca dei loro 60 milioni concessi per l’opera e lo storno a qualche altra emergenza». Quindi? «Per queste ragioni – continua Cresco – lancio un fraterno e caloroso appello affinché in attesa del superamento delle divergenze bresciane anche il resto del finanziamento ministeriale possa essere utilizzato per terminare il progetto della collettazione sulla sponda veronese. Adesso diventa difficile trovare anche le materie prime e i prezzi sono in aumento del 30/40%. Più si ritarda e più aumentano i costi». Quella di Cresco è una provocazione? Di certo la Cabina di regia ministeriale a precisa richiesta della Provincia in tempi non sospetti, ha spiegato che non sono possibili «travasi di fondi tra la sponda bresciana e gardesana. I 60 milioni di Brescia servono per eliminare subito la sublacuale». •. L.Sca.

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