Festa «anomala»

Raduno TikTok del 2 giugno, il prefetto ai ragazzi: «Non andate a Peschiera»

di Camilla Ferro
Preoccupa il gran numero di partecipanti previsto: grandissimo spiegamento di mezzi e forze dell'ordine per evitare disordini
L'appello del prefetto Donato Cafagna per evitare che si ripetano i disordini dello scorso anno a Peschiera
L'appello del prefetto Donato Cafagna per evitare che si ripetano i disordini dello scorso anno a Peschiera
L'appello del prefetto Donato Cafagna per evitare che si ripetano i disordini dello scorso anno a Peschiera
L'appello del prefetto Donato Cafagna per evitare che si ripetano i disordini dello scorso anno a Peschiera

Ha lanciato un appello, che ha più il sapore del consiglio di un pater familias che di un prefetto: «Invito i ragazzi che hanno dubbi sul prendere parte all’evento - ricordo a tutti che non è autorizzato - a restarne fuori. Chi non vuole problemi, eviti di trovarsi il 2 giugno a Peschiera in un contesto che, potenzialmente, potrebbe non essere piacevole».

L’invito

Come dire: se non siete interessati a partecipare al raduno organizzato per venerdì sul Garda, state a casa. O andate altrove. Non mischiatevi con chi rischia, come l’anno scorso, un incontro ravvicinato con le forze dell’ordine chiamate a tenere a bada, in tenuta anti-sommossa, migliaia di giovani scatenati. Atti vandalici, risse, disordine pubblico, teppismo gratuito, alimentati dal troppo alcol, nel 2022 erano stati gli ingredienti di una Festa della Repubblica «anomala» al Lido Campanello.

La stazione dei treni di Peschiera era stata, per l’intera giornata, un via vai continuo di ragazzi arrivati sulla sponda veronese del lago anche da fuori provincia. Erano diverse migliaia, tutti «convocati» tramite Tik Tok, tutti arrivati viaggiando sui treni della tratta Milano-Venezia che li ha raccolti dal capoluogo lombardo e poi via via, da Bergamo, Brescia e paesi limitrofi, a cui si sono aggiunti i coetanei mantovani e modenesi.

Tra due giorni, è il timore del prefetto Donato Cafagna da settimane al lavoro per prevenire disordini, «temiamo che possa accadere di nuovo una situazione come quella del 2022. Per questo il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ho presieduto questa mattina (ieri per chi legge) ha visto la partecipazione di altre cinque Prefetture e altrettante Questure della Lombardia e dell’Emilia Romagna, perché la “chiamata“ via social per questa nuova adunata copre un raggio esteso, che coinvolge tre regioni».

E ha aggiunto: «L’evento preoccupa per il gran numero di potenziali partecipanti, per la tenuta di una stazione ferroviaria come quella arilicense non strutturata per i grandi flussi, motivo per cui è stato necessario approntare una serie di servizi di prevenzione e controllo, con grande dispiegamento di forze. Abbiamo naturalmente coinvolto il sindaco di Peschiera, ma anche di Castelnuovo, altra possibile località che potrebbe avere difficoltà. Il nostro obiettivo è, come sempre quando si tratta di eventi non autorizzati, far sì che non accadano incidenti e che sia garantita la sicurezza pubblica». 

Come l’anno scorso: aggressioni, violenza tra «bande» di partecipanti con tanto di coltelli fino alle molestie sessuali, avvenute proprio su un treno partito da Peschiera per Milano, a fine giornata, denunciate da cinque ragazze che, sotto choc, hanno raccontato di essere state accerchiate e palpeggiate. 

Il piano

Ieri mattina, in collegamento online, il prefetto Cafagna ha presieduto il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza con i colleghi di Milano, Bergamo, Brescia, Modena, Mantova e relativi questori. Una riunione dedicata a definire gli ultimi dispositivi al piano predisposto insieme anche ai sindaci di Peschiera e Castelnuovo. «Abbiamo richiesto a Treni Nord e a Rfi treni più capienti, quelli a doppia altezza in grado di trasportare fino a 1.800 passeggeri», elenca, «tutti dotati di telecamere, con un potenziamento anche a terra di steward e di personale di controllo. Ho raccomandato di predisporre “scorte calde“ di convogli, cioè di treni da aggiungere all’ultimo in caso di flussi oltre quelli previsti. È stato deciso uno spiegamento maggiore di forze dell'ordine di Polfer, Digos, Finanza e Carabinieri sia nelle stazioni di partenza che di arrivo, con una sorveglianza speciale dei social network, soprattutto TikTok, per intercettare sul nascere qualsiasi tipo di novità e di cambiamento di programma».

Il timore dei prefetti è che i ragazzi, proprio sull’onda di quanto successo l’anno scorso, possano all’ultimo cambiare meta, per cui la chiamata a Peschiera sarebbe un depistaggio per poter essere più liberi dai controlli in uno dei Comuni limitrofi del lungolago, dotato di stazione ferroviaria. Tra i probabili, Castelnuovo o Desenzano sarebbero le scelte più facili e comode.

Prevenzione

«Avremo diverse centinaia di uomini al lavoro il 2 Giugno», conclude il prefetto Cafagna, «a presidio del territorio, in particolare delle nostre stazioni veronesi del Garda dove vige l’ordinanza a mia firma di divieto di vendita di alcolici e di bevande in bottiglie di vetro. Il raduno impone una risposta ad ampio raggio, dal momento che coinvolge un territorio molto ampio. L’attenzione è massima, gli uomini in campo sono molti, il lavoro di intelligence sui social è costante».

E di nuovo, l’appello accorato: «Ragazzi, se non siete interessati a questo evento che è abusivo in quanto non autorizzato, restatene fuori. Quando si tratta dello spostamento di grandi masse, il rischio di finire coinvolti in situazioni dalle potenziali conseguenze negative a livello di legalità, è reale. Se potete, il 2 giugno evitate di mettervi nei guai». 

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