Violenze psicologiche sulla rete
«Ogni giorno un nuovo caso»

Il dirigente della Polizia Postale Davide Costa in cattedra al liceo
Il dirigente della Polizia Postale Davide Costa in cattedra al liceo
Il dirigente della Polizia Postale Davide Costa in cattedra al liceo
Il dirigente della Polizia Postale Davide Costa in cattedra al liceo

Silvana Salvadori Segnalazioni quotidiane: arriva in media una notizia al giorno alla Polizia postale di Brescia, che si occupa dei reati on-line, su situazioni che coinvolgono minorenni. Non solo atti persecutori e cyberbullismo, ma anche situazioni che testimoniano la scarsa percezione dei pericoli della rete da parte dei ragazzi, ad esempio la condivisione di immagini sessualmente esplicite scattate da giovanissimi e veicolate attraverso i social network. A CONFERMARLO è il funzionario della Polizia Postale di Brescia, Davide Costa: «Molti dei persecutori sono inconsapevoli di ciò che stanno causando alla propria vittima. Spesso per loro si tratta solo di un gioco, mentre per chi subisce un attacco informatico si apre una voragine di paura e vergogna. Soprattutto i ragazzi pongono grande fiducia in ciò che affidano all’etere, confidando sempre che non accadrà nulla di male. Ma non è così». Una delle attività della Polizia Postale è quella di tracciare profili delle persone coinvolte nelle segnalazioni di cui vengono a conoscenza: «Vediamo molto spesso profili di ragazzi molto esposti sul web. In pochi si preoccupano di proteggere la propria privacy rendendo il profilo social accessibile solo agli amici: molti lo lasciano aperto, non considerando che in questo modo le fotografie sono visibili da chiunque». Foto scattate in qualunque situazione, spesso nell’intimità della propria casa o magari in costume da bagno: «Non dobbiamo permettere a sconosciuti di invadere la nostra privacy. Non lo faremmo se fossimo nella vita reale, non dobbiamo farlo». La raccomandazione era rivolta in particolare agli studenti del liceo internazionale per l’impresa «Guido Carli» di Brescia che nella giornata di ieri ha organizzato un momento di approfondimento proprio sul tema del cyberbullismo. Per esplorare il tema con un linguaggio vicino ai ragazzi, il liceo ha invitato anche un famoso personaggio del web, Edoardo Mecca. LA «WEBSTAR» ha raccontato la sua storia: «Per gioco pubblicai su un social il video in cui facevo l’imitazione di un ragazzo africano, e quel post ebbe qualcosa come 36 mila condivisioni in pochissimo tempo. Da lì divenni un personaggio pubblico, ma fui anche travolto da un’ondata spaventosa di insulti non facili da gestire. Quando prendiamo a male parole qualcuno attraverso i social non ci preoccupiamo mai di come possa reagire la persona dall’altra parte dello schermo, eppure un semplice gioco può avere effetti devastanti amplificato dalla Rete». •

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