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Lumezzane, il Comune interviene sulla "crisi" dell'assistenza domiciliare e garantisce il servizio

di Fabio Zizzo
La situazione è complessa perché il vero problema è trovare professionisti di questo settore. L'intenzione dell'Amministrazione comunale è di attivare un corso gratuito per ausiliari socioassistenziali

Questo è purtroppo sempre più il Paese dei servizi pubblici al tramonto, senza risorse e affidati spesso a una buona volontà che sembra volontariato. Uno dei tanti «buchi» è rappresentato dalla carenza di ausiliari socioassistenziali all’opera nelle strutture sociosanitarie lombarde, un forte deficit segnalato in una recente comunicazione agli uffici della Regione che prevedibilmente colpisce anche la Valtrompia e Lumezzane.

L'assistenza domiciliare a Lumezzane

In particolare in Valgobbia, alcune di queste professionalità si occupano del servizio di assistenza domiciliare a favore degli anziani e dei più fragili, un’attività che comprende anche la gestione dell’igiene personale delle persone in difficoltà. In sintesi, la scorsa estate la cooperativa alla quale la Fondazione della Rsa «Le Rondini» aveva affidato il servizio, che era ed è finanziato dal Comune, ha interrotto il contratto in anticipo. Il motivo? È insito proprio la difficoltà a reperire nuovi operatori qualificati Asa.

L'intervento del Comune 

Conseguentemente, due mesi fa è stata l’Amministrazione comunale a farsi carico, attraverso una variazione di bilancio urgente, dell’organizzazione e dell’attuazione concreta del servizio, non senza disagi lamentati dagli utenti. L’argomento è stato all’ordine del giorno nell’ultima assemblea consiliare, ed è stato introdotto dalle minoranze attraverso un’interpellanza indirizzata al sindaco Josehf Facchini, oltre che all’assessora ai Servizi sociali Sonia Peli. «Abbiamo avuto notizia di una lettera inviata dalla commissione Anziani della Consulta sociale per evidenziare la carenza del servizio sul territorio - ha esordito la consigliera Elena Ghidini (Civica) - nella quale si sottolineava che le difficoltà sarebbero iniziate a giugno, senza nessun preavviso sul turno di assistenza, e che ci sarebbe carenza di operatori disponibili a lavorare a Lumezzane».

Un quadro preoccupante sul quale ha risposto il sindaco. «Quando è arrivato il preavviso della risoluzione anticipata del contratto si è verificata contestualmente la mancata disponibilità tra i dipendenti delle Rondini - ha spiegato il primo cittadino - quindi la cooperativa e il Comune hanno assunto due operatori, di Brescia e non automuniti, che abbiamo provveduto ad accompagnare nel loro servizio».

Due persone all’opera

«Attualmente l’assistenza domiciliare a tutti gli utenti del territorio comunale, una ventina, viene effettuata da due addette, ovvero un’assistente familiare e una operatrice Asa, assunte attraverso i Servizi sociali - ha aggiunto Facchini -. La situazione è complessa perché il vero problema è trovare professionisti di questo settore, di per sé poco tutelati, che devono seguire 800 ore di corso di formazione. In più ricordiamo che Lumezzane non è avvantaggiato a livello geografico».

Verso un potenziamento

A partire da gennaio, attraverso un’altra cooperativa alla quale sarà affidata l’assistenza domiciliare, si farà strada un potenziamento del servizio. «Le tariffe, che contiamo di non aumentare nonostante i miglioramenti che adotteremo, saranno orarie (16,50 euro, con il possibile sostegno comunale agli utenti che rientrano in un indicatore Isee fino a 20mila euro annui), non più basate sui minuti come adesso - ha annunciato il sindaco -. Inoltre prevediamo di aggiungere all’igiene personale anche l’assistenza nella consumazione dei pasti e le piccole commissioni, dal lunedì al sabato, la mattina e il pomeriggio. Su questo servizio stanzieremo in bilancio quasi 100mila euro all’anno rispetto ai 45mila attuali».

Un problema che non svanisce

Ma resta aperto il tema della carenza generale di operatori: «Attraverso l’Agenzia formativa Don Angelo Tedoldi vorremmo attivare un corso gratuito per ausiliari socioassistenziali finanziato dall’Ambito e dai Comuni della Valtrompia che hanno attivato il servizio domiciliare - hanno concluso il sindaco e la vice Sonia Peli -. Nel 2020 era stato anche aperto un bando per offrire aiuti ai possibili candidati al seminario formativo, ma nessuno aveva aderito».

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