Convivenze faticose In via Ghislandi scoppia l’ennesima rissa coi Sinti

di F.GAV.
L’area di Roncadelle occupata dai camper dei Sinti
L’area di Roncadelle occupata dai camper dei Sinti
L’area di Roncadelle occupata dai camper dei Sinti
L’area di Roncadelle occupata dai camper dei Sinti

L’ennesima lite tra vicini degenerata in rissa, e condita dall’intervento di carabinieri e polizia locale, ha inasprito nelle ultime ore il confronto in atto da anni, a Roncadelle, tra alcuni residenti in una traversa di via Ghislandi e un gruppo di vicini di origine Sinti. Da tempo diversi abitanti nella zona rurale a metà strada tra Le Rondinelle e la Mandolossa si lamentano per la difficile convivenza con una famiglia nomade che occupa con i propri camper un terreno agricolo. Il terreno è stato regolarmente acquistato dai Sinti. Mentre non sono di certo regolari le minacce e i comportamenti molesti a tutte le ore che gli abitanti originali denunciano; ricordando anche l’illegalità dell’uso di un terreno agricolo come campeggio da parte di un gruppo di persone il cui numero varia durante l’anno. Sabato scorso c’è stato l’ultimo episodio di una storia di pessimo vicinato: si è arrivati alla rissa e all’intervento delle forze dell’ordine all’intervento, e l’amministrazione comunale a schierarsi con chi si è sempre lamentato, al punto che lunedì sera è apparso un comunicato sulla pagina web del Comune nel quale si afferma che il sindaco Damiano Spada ha scritto al prefetto e alla Questura per dare risalto alla questione. L’ENTE locale ha già ricavato problemi da questa situazione: nell’ottobre scorso, infatti, i residenti in via Ghislandi avevano depositato alla procura della Repubblica alcune denunce contro l’ex sindaco Michele Orlando, contro quello attuale e contro Ufficio tecnico e polizia locale con le accuse di omissione di atti d’ufficio e realizzazione di opere o lottizzazioni abusive. Tutti accusati di concedere ai Sinti di vivere su un terreno agricolo non abitabile e di «chiudere un occhio» a discapito degli altri residenti, sui quali ricadrebbero tutte le conseguenze di una convivenza davvero problematica. Nell’autunno scorso l’amministrazione aveva già replicato affermando che l’Ufficio tecnico aveva effettuato accertamenti, e che se il Comune non aveva emesso ordini di sgombero era solo perché, a norma di legge, dalle verifiche non erano emersi elementi sufficienti per formulare ordinanze.

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