È tornato a casa il capolavoro di Inganni ispirato a Gussago

di Cinzia Reboni
Il quadro di Inganni staccato dalle pareti dell’ufficio del primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono  per essere restaurato e tornare a «casa»
Il quadro di Inganni staccato dalle pareti dell’ufficio del primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono per essere restaurato e tornare a «casa»
Il quadro di Inganni staccato dalle pareti dell’ufficio del primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono  per essere restaurato e tornare a «casa»
Il quadro di Inganni staccato dalle pareti dell’ufficio del primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono per essere restaurato e tornare a «casa»

La «Veduta del giardino di Villa Richiedei», opera di Angelo Inganni della prima metà del 1800, è da pochi giorni al centro di un intervento di restauro che verrà completato entro agosto, in tempo utile per l'apertura della grande mostra allestita a Gussago dal 23 settembre nel calendario degli eventi di Bergamo Brescia Capitale della cultura 2023. La tela, che per dieci anni ha trovato casa nell'ufficio del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, insieme ad altri tre quadri di Inganni, è stata staccata dalla parete e «scortata» - è proprio il caso di dirlo – dal primo cittadino di Gussago Giovanni Coccoli lungo lo scalone di palazzo Loggia. «È stata un'emozione – spiega Coccoli -: dopo tanti anni il dipinto, che ha come sfondo la Santissima, tornerà al suo splendore originario attraverso un delicato restyling finanziato da due sponsor - le Storiche Farmacie di Gussago Tosini e Antonelli, ed un'impresa locale – che hanno coperto il costo di 29 mila euro». A settembre, con altre 70 opere di Inganni, alcune prestate dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, sarà al centro della mostra, «ma la cosa più importante è che, al termine dell'esposizione, la "Veduta del giardino di Villa Richiedei" resterà a Gussago». Il quadro, che nel 1975 era già stato prestato al paese dell'hinterland per un'esposizione, è di proprietà dei Civici Musei. Il Comune di Gussago ha ottenuto - in cambio del restauro – di tenerlo in deposito a lungo termine. «Verrà appeso in sala consiliare – annuncia Coccoli -, dove già abbiamo altri due ritratti di Inganni. Questo quadro “racconta” il nostro territorio, e non c'è posto migliore dove esporlo». Una sorta di «ritorno alle origini», sia per il soggetto rappresentato che per il suo autore: Inganni, morto nel 1880, frequentò assiduamente la villa, ospite del nobile Paolo Richiedei. Il dipinto, considerato un unicum nella tradizione pittorica italiana dell'800, è stato esposto per la prima volta a Brera nel 1859. L'ampio giardino all'italiana della villa si fonde con il paesaggio del colle della Santissima immerso nelle vigne. La residenza di Gussago è animata da eleganti personaggi, ritratti durante un ricevimento offerto dal padrone di casa, riconoscibile nell'atto di accogliere l'arrivo di una dama giunta in carrozza. In primo piano è seduto il pittore Luigi Basiletti e, accanto a lui, lo stesso Inganni, che si autoritrae nell'atto di schizzare la veduta del giardino. Di fianco, con un ombrellino da passeggio, si riconosce la moglie dell'artista, Amanzia Guérillot. Da capire se le altre due opere di Inganni custodite nell’ufficio di rappresentanza del sindaco di Brescia seguiranno la sorte della «Veduta del giardino di Villa Richiedei».•.

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