C’è un abitante di Nave nell’elenco di chi ha tentato l’Everesting, il format che prevede una sfida epica proprio fuori dalla porta di casa. L'idea alla base dell'Everesting è semplice ma impegnativa: percorrere sentieri e mulattiere a piedi o in bicicletta fino a quando non si raggiungono 8.848 metri di salita, l'altezza appunto della cima più elevata dell’Asia. Una battaglia di resistenza che spinge ai limiti fisici e psicologici. Chi supera la sfida può iscriversi alla lista degli evesrester italiani.
Fabiano Collio
Ogni ciclista o runner in qualsiasi parte del mondo su qualsiasi salita può cimentarsi. L’importante è rispettare il regolamento pubblicato sul sito ufficiale. Fabiano Collio, classe 1988, ha percorso per undici volte la salita che collega Piezze fino a Conche e altrettante discese per un totale di 96 chilometri e 8.848 metri di dislivello percorsi nell’arco di venticinque ore. Il trentaseienne nella vita è tecnico di Enel, nel tempo libero ama fare trekking e ha realizzato il suo sogno.
Ora il suo nome compare nella Hall of fame italiana di Everesting Italy. Il desiderio di provare l’impresa è nato durante il Covid quando si è diffusa la pratica dell’Everesting, che consiste nell’accumulare 8.848 metri di salita su qualsiasi collina, picco o montagna del mondo.
La sfida di Collio
Occorre farlo in un solo tentativo e sono ammesse delle brevi pause, ma non è permesso dormire. Equipaggiato di tutto punto e accompagnato dai compagni di squadra di running della Tre santi Trail, il 36enne è partito da Piezze e, dopo aver passato Sant’Antonio e Cà de la Ruer, si è arrampicato fino al santuario al confine tra Nave e Lumezzane. Poi è sceso e risalito per altre 10 volte, sfidando il sentiero e il bosco con l’oscurità della notte servendosi di una pila frontale. L’impresa è durata 24 ore e 57 minuti. A seguire Collio c’erano gli amici e i compagni della Tre santi trail che hanno allestito un campo base a Piezze e acceso un braciere per riscaldarsi e fare un po’ di carne ai ferri.