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I bambini della scuola di Prevalle rubano le merende: le mamme ne discutono e i papà si prendono a pugni

di Alessandro Gatta
Una brutta storia fuori dalla scuola: dopo un incontro dedicato ai casi di bullismo e piccoli furti, due genitori arrivano alle mani: un ricovero in ospedale e una denuncia

Mentre le mamme discutono a scuola, i papà si azzuffano nel piazzale: il botta e risposta tra genitori si è concluso con le sirene di ambulanza e polizia locale, un ricovero in ospedale e una denuncia. Si spiega così il trambusto di giovedì mattina 15 febbraio, appena fuori dall’elementare di Prevalle.

I fatti

I protagonisti della zuffa sono due padri che abitano in paese e ad avere la peggio è stato un 41enne che è finito in ospedale a Gavardo (ma in codice verde) e poi dimesso con una prognosi di 5 giorni. Premessa doverosa per ricostruire la vicenda: i genitori dei bambini dell’elementare erano stati convocati dalla stessa scuola, che fa parte dell’Istituto comprensivo di Prevalle, per discutere di una serie di episodi di bullismo in cui alcuni bambini hanno rubato le merendine ai loro compagni, un grande classico nella storia recente della scolarizzazione.

I due padri in questione sono rimasti all’esterno, hanno cominciato a discutere e probabilmente a scambiarsi accuse reciproche, finché uno dei due non ha alzato le mani e colpito al volto il 41enne, stramazzato a terra per la botta, amplificata dall’evidente differenza di stazza fisica tra i contendenti.

Uomo a terra, si scatena il caos

Il ferito è stato aiutato da altri genitori mentre veniva allertato il 112. In pochi minuti sul posto sono arrivati gli operatori di un’ambulanza dei Van di Nuvolento e gli agenti della polizia locale. Come detto il 41enne è stato accompagnato in pronto soccorso a Gavardo, ricoverato in codice verde e poi subito dimesso, per fortuna con lievi ferite.

L’indagine è aperta

E il suo presunto aggressore? Classe 1979 e (come la vittima) residente a Prevalle: a suo carico è stata presentata una denuncia querela per aggressione e lesioni, tecnicamente significa che la persona che ha subìto il presunto reato chiede che si proceda per punire il colpevole. La polizia locale ha così avviato le indagini e nei prossimi giorni ci saranno sviluppi.

Non è chiaro se nel frattempo sia stato risolto il problema delle merendine scomparse: di certo i padri impegnati nel match non hanno fatto bella figura, soprattutto chi avrebbe alzato le mani, e certamente non hanno dato il buon esempio.

I casi di bullismo, anche tra genitori

Un caso raro, spiega l’avvocata Anna Cinzia Pani, responsabile del dipartimento di Diritto penale di «Al», Assistenza legale: «Sto seguendo un caso in cui è una bambina a essere bullizzata, ma i familiari hanno avviato un contatto in modo civile. Vero è che i genitori hanno negato e quindi spesso anche dalle famiglie non arriva l’aiuto che serve. Ma è sicuro che la violenza non è mai la soluzione. Ovviamente c’è da capire come sono andati i fatti, ma il genitore che ha alzato le mani, oltre a una condanna, rischia anche sulla custodia del figlio minore. L’Ordine degli avvocati ha in programma attività di sensibilizzazione e progetti di prevenzione a scuola e anche come Assistenza legale abbiamo idee su progetti di questo tipo».

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