la protesta

Tre operai in protesta sulla gru a Calcinato: dopo i primi due, scende anche il terzo

di Flavio Marcolini
Protesta all'interno di un cantiere di efficientamento energetico. Sul posto ci sono carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e i rappresentanti della Fillea Ggil
Operai sulla gru a Calcinato

AGGIORNAMENTO DELLE 18,30

La trattativa del negoziatore  del comando provinciale dei Carabinieri di Brescia è andata a buon fine: anche l'ultimo dei tre operai in protesta è sceso dalla gru intorno alle 18,30. 

AGGIORNAMENTO 17,30 

Due operai su tre sono scesi. Un negoziatore del comando provinciale dei Carabinieri di Brescia sta portando avanti la trattativa. Sul posto, oltre ai carabinieri della compagnia di Desenzano anche militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Brescia.

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Protesta in corso da parte di un gruppo di operai a Calcinato. Tre  lavoratori, impegnati in un cantiere di efficientamento energetico dei due condomini sorti sulle ceneri della vecchia filanda, dalle 8 sono saliti su due diverse gru (una in via della Filanda, l’altra in via XX Settembre)  per denunciare il mancato pagamento degli stipendi dopo la revoca del Superbonus.

Scattate le misure di sicurezza

Il centro del paese, nel quale oggi si svolge il mercato, è stato blindato. Sul posto ci sono carabinieri, la polizia locale, ambulanze e vigili del fuoco arrivati da Brescia e Desenzano, oltre ai rappresentanti della Fillea Cgil, gli unici sindacalisti presenti attualmente in loco, i primi ad arrivare e a dare notizia della protesta, in costante contatto telefonico con gli operai sulle gru. 

Senza stipendio da 4 mesi

Inevitabili i disagi per la circolazione. Le persone presenti, attonite e preoccupate,  stanno assistendo a una forma di protesta che presenta non pochi problemi per la sicurezza degli operai stessi che in quel cantiere, aperto da molti mesi, avrebbero lavorato senza percepire lo stipendio degli ultimi 4 mesi. La loro situazione è al vaglio e sono in corso serrate trattative per portarli al sicuro.

La testimonianza

Esce di casa con il buio e rientra col  buio Abdul,  muratore di 20 anni originario dell’Egitto. “Sono qui da tre anni e abito con alcuni compagni in affitto a Paderno Dugnano. Ogni mattina parto alle 5 da casa e torno dopo le 20 con un camioncino per dividere le spese di viaggio, per uno stipendio che di solito è di 1300 euro, quando va molto bene arriva a 1700 euro. Tutto il giorno mi spacco la schiena a lavorare con un martello sotto l’acqua o con il sole”.

Lui è il più giovane dei tre lavoratori che stanno protestando in queste ore a Calcinato: “Non prendo i soldi da luglio e non so più come fare per tirare avanti. Tra l’altro devo mandare anche qualche euro ai miei familiari in Egitto. Sotto di me c’è Salah, che abita a Milano ed è qui con me a protestare. Lui ha un figlio malato in Egitto e ha difficoltà forse anche maggiori. Qui abbiamo lavorato fino a metà ottobre ma gli ultimi soldi li abbiamo ricevuti a luglio”.

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