La salma di Francesco Squillacioti rimane a disposizione della magistrature che ha disposto l’autopsia. La persona di origini senegalesi che era alla guida della Renault Megane che ha travolto e ucciso l’operaio 48enne è indagato per omicidio stradale. L’inchiesta sarà chiamata a fare luce sul presunto coinvolgimento di una seconda auto nell’incidente avvenuto lungo la Sp5 che in quel tratto assume la denominazione di via Quinzano.
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La dinamica
È qui che il 48enne originario di Riardo, Caserta, è stato investito venerdì sera. Il decesso è sopraggiunto poche ore dopo nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Civile. La vittima stava tornando a casa a piedi, insieme alla moglie, ed è stato travolto mentre attraversava la strada: il 40enne - risultato negativo all’acoltest e agli esami per verificare se avesse assunto stupefacente alla guida della Renault non l’avrebbe visto fino all’ultimo a causa del buio e della pioggia battente.
Si è fermato subito dopo l’incidente e ha chiamato il 112: Squillacioti è stato sbalzato sul cofano ed è caduto rovinosamente sull’asfalto, soccorso dall’automedica di Montichiari e da un’ambulanza del Cosp di Flero purtroppo non è sopravvissuto alle ferite riportate. Illesa la moglie, solo sfiorata dall’impatto ma comunque trasferita in ospedale per accertamenti
L’inchiesta
Le indagini, coordinate dalla Procura, sono a carico della Polstrada di Desenzano: sotto sequestro il mezzo coinvolto nell’incidente, al vaglio degli investigatori anche le immagini delle telecamere e dei varchi di accesso al paese. Il sospetto è che il 48enne sia stato sfiorato da un altro mezzo prima di essere centrato dalla Renault Megane. Se la circostanza venisse confermata l’automobilista che non si è fermato rischia una dununcia per omissione di soccorso.
Ieri dalla Campania sono arrivati i parenti di Squillacioti, i fratelli e il padre: la sorella è rimasta nel Casertano, la madre è scomparsa da tempo. Sposato e padre di famiglia, tutti lo conoscevano come Franco. Nel Bresciano viveva da anni viveva e lavorava a Castel Mella, qui aveva incontrato e sposato l’amata moglie.
Lavorava per la Poli-Tape Italia, azienda specializzata nella lavorazione di film plastici: venerdì aveva da poco finito il turno. Aspettando l’autopsia, si presume che il funerale venga organizzato solo il prossimo fine settimana: non è ancora stato deciso se celebrarlo a Castel Mella o nel Casertano. Tra i tanti messaggi di cordoglio arrivati in queste ore c’è anche quello del Comune di Riardo, a firma del sindaco e dell’amministrazione comunale: «In questo luttuoso momento nessuna umana parola può lenire il dolore di moglie, figli e familiari», si legge nel post social.