Un’oasi protetta esalterà i corsi d’acqua e le colline

Una cintura verde attorno alla città che esalti i fiumi e le colline dell’hinterland: sono ventidue i Comuni potenzialmente coinvolti nel progetto
Una cintura verde attorno alla città che esalti i fiumi e le colline dell’hinterland: sono ventidue i Comuni potenzialmente coinvolti nel progetto
Una cintura verde attorno alla città che esalti i fiumi e le colline dell’hinterland: sono ventidue i Comuni potenzialmente coinvolti nel progetto
Una cintura verde attorno alla città che esalti i fiumi e le colline dell’hinterland: sono ventidue i Comuni potenzialmente coinvolti nel progetto

Parco regionale delle Colline e dell'agrofluviale di Brescia. La denominazione è più complessa di una proposta semplice ed efficace, che richiede tuttavia una granitica e collettiva volontà politica. Impreziosire l’hinterland con un diadema verde attorno alla città è un progetto ambizioso, che sta raccogliendo sempre più consensi. A coagulare i sostenitori è un Comitato che sta coinvolgendo diversi Comuni, associazioni ed enti con l’intento di valorizzazione e salvaguardia del territorio. L’obiettivo è superare il modello dei Plis, parchi locali d'interesse sovracomunale, che secondo il comitato garantiscono una tutela dell'ecosistema direttamente proporzionale ai fondi non certo astronomici che i Comuni devono reperire in tempi di austerità diffusa. L’altro limite dei Plis è definire confini efficaci, in quanto la biodiversità non è sempre custodita in territori omogenei. Da queste valutazioni è scaturita l’idea di costituire il 25esimo Parco regionale in Lombardia. Avrà come fulcro la città e comprenderà le aree collinari e fluviali dell’hinterland. Il percorso è già definito. Trovare un'intesa fra i tre enti bresciani riconosciuti di interesse regionale, ovvero il Monte Netto, Cariadeghe e Buco del Frate. La gestazione del sogno verde è già iniziata. È stato inviato un dossier di presentazione a Regione, Provincia, parchi ed enti di tutela ambientale e ai sindaci di Brescia, Borgosatollo, Botticino, Bovezzo, Capriano, Castel Mella, Castenedolo, Cellatica, Collebeato, Flero, Gussago, Nave, Nuvolento, Nuvolera, Paitone, Poncarale, Prevalle, Rezzato, Rodengo, Roncadelle, San Zeno e Serle. Superato questo step, i Comuni dovranno ampliare l'area di salvaguardia nel caso siano già all’interno di un Plis o, in caso contrario, varare una zona vincolata. La palla passerà poi alla Provincia che dovrà trasmettere la richiesta alla Giunta regionale a cui spetta l'ultima parola. L’operazione ruota attorno alla legge varata dal Pirellone che ha istituito il «Sistema delle Aree Protette Lombarde», che comprende 24 parchi regionali, 105 zone di interesse sovracomunale, 3 riserve statali e 66 oasi lombarde, 33 monumenti naturali e 242 siti «Rete Natura 2000».•.

Suggerimenti