La Valtrompia serra
i ranghi «Asvt
al nostro fianco»

di Cinzia Reboni
La sede della Comunità montana a Gardone Valtrompia
La sede della Comunità montana a Gardone Valtrompia
La sede della Comunità montana a Gardone Valtrompia
La sede della Comunità montana a Gardone Valtrompia

Nella battaglia sul futuro dell'acqua che infuria in provincia, la Valtrompia si candida a diventare la roccaforte della fazione favorevole all'ingresso dei privati nella gestione. Gli amministratori fanno quadrato in difesa del percorso intrapreso da Acque Bresciane, che sarà giudicato nel referendum del 28 ottobre, e difendono la scelta di affidare il controllo della Asvt, la municipalizzata della Valtrompia, ad A2A.

«ASVT È UNA SOCIETÀ nata dai Comuni, e nell’azienda sono conferiti 18 enti locali. Non è importante la quantità delle quote possedute - spiega Massimo Ottelli, presidente della Comunita montana della Valtrompia - ma la certezza degli investimenti e la qualità del servizio. E qui siamo di fronte ad un programma triennale di ampio respiro su rete idrica e fognature, interventi vitali per lo sviluppo economico del comprensorio. Peraltro, Asvt fa parte del controllo di salvaguardia fino al 2021, e la normativa prevede un percorso obbligato fino a quella data». Stefano Retali, nella duplice veste di presidente del patto di sindacato dei soci pubblici di Asvt e sindaco di Concesio, amplia la riflessione: «La soluzione scelta è frutto di una forte riflessione, non di una decisione superficiale. A2A è un patrimonio della brescianità, un esempio di come si gestiscono i servizi pubblici locali. Vorrei ricordare al Comitato che le scelte le fanno i sindaci e le tariffe le determina l’autorità». Alvise Gnutti, presidente di Asvt, replica alle accuse del Comitato circa lo sbilanciamento delle quote a sfavore della compagine pubblica, passate dal 51 al 25,1%: «Il cambio di maggioranza in Asvt non sposta la legittimazione. Si è trattato di un aumento di capitale sociale riservato ad A2A, che ha portato 5,8 milioni di euro nelle casse di Asvt e non dei Comuni, passaggio non casuale ma voluto. Si può discutere sulla necessità o meno dell’operazione, ma non si può contestare la convenienza della posizione finanziaria di Asvt: da un indebitamento di 9,2 milioni nel 2016 siamo passati a 3,7 milioni nel 2017 a fronte di investimenti di 3,3 milioni al netto degli ammortamenti». Necessità e legittimità «non si discutono», secondo Piercostante Fioletti, amministratore delegato Asvt: «Siamo di fronte ad un pacchetto di investimenti da 45 milioni, più altri 14 da finanziamento pubblico, investiti sul territorio. Nei prossimi anni verranno applicate tariffe due volte e mezzo più basse della Francia e tre volte meno della Germania». Anche i sindaci sono concordi. «L’acqua è un bene pubblico, ma non necessariamente deve esserlo anche la gestione: la legge prevede diverse modalità - precisa Matteo Zani, primo cittadino di Lumezzane -. Non è tanto importante chi è il gestore, ma chi è in grado di fare arrivare l’acqua ai rubinetti». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Gardone Valtrompia, Pierangelo Lancelotti: «Asvt ci garantisce interventi, lavori di controllo e immediatezza nelle manutenzioni. Queste cose si fanno con il partner giusto: noi non potremmo mai gestire questo tipo di emergenze in proprio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti