Pralboino sfoggia
una Fanfara
di valore e valori

di Cinzia Reboni
La Fanfara di Pralboino ha mantenuto viva la tradizione della formazione «Asola»: oggi è un punto di riferimento dei fanti piumati bresciani
La Fanfara di Pralboino ha mantenuto viva la tradizione della formazione «Asola»: oggi è un punto di riferimento dei fanti piumati bresciani
La Fanfara di Pralboino ha mantenuto viva la tradizione della formazione «Asola»: oggi è un punto di riferimento dei fanti piumati bresciani
La Fanfara di Pralboino ha mantenuto viva la tradizione della formazione «Asola»: oggi è un punto di riferimento dei fanti piumati bresciani

La sezione bersaglieri «Luciano Manara» di Pralboino è una delle più antiche della provincia. É stata fondata nel 1921, insieme a quella di Brescia, «per iniziativa di Francesco Bassini», si legge nei documenti dell’epoca. «Fra tre anni festeggeremo il centenario della sezione - sottolinea il presidente provinciale Domenico Piovani - e contiamo di arrivarci... di corsa, com’è nella tradizione dei fanti piumati».Piovani fino a pochi anni fa è stato anche presidente della sezione bersaglieri di Pralboino. «Poi ho dovuto scegliere - spiega -, perchè lo statuto era stato modificato e le due cariche non erano più compatibili». Dalla seconda metà degli anni Ottanta è anche alla guida della fanfara «Asola» del paese della Bassa. Si può dire che il cappello piumato e la musica sono nel suo dna. Da giovane presta servizio militare nella fanfara Goito del 3° reggimento Bersaglieri a Novara, poi a Milano con il 3° contingente. Vice capo fanfara di Leandro Bertuzzo, dirige oltre 50 servizi dei 72 effettuati fuori caserma. Rientrato alla vita civile, dal 1975 al 2014 Piovani riveste un ruolo importante anche nella vita pubblica di Pralboino: prima come consigliere comunale, poi come assessore e quindi come sindaco.

«NEL 1978 SONO stato eletto nella sezione di Pralboino - spiega il 73enne Piovani - che allora contava 18 iscritti: oggi sono circa 90, tra bersaglieri e simpatizzanti. Negli anni molte cose sono state fatte, a partire dal monumento al bersagliere ciclista nella piazza principale, rifatto e ampliato nei primi anni Novanta. Nove i raduni effettuati». La sezione di Pralboino è diventata interprovinciale ed è la più numerosa del Bresciano, dal momento che comprende anche Alfianello, Cigole, Pavone Mella e Milzano. Da sei anni alla sua guida c’è il bersagliere Faustino Saldi. «Tenere viva una fanfara non è semplice - ammette -: ci vuole tanta passione, e soprattutto bisogna dedicare del tempo all’attività. Quando si fanno i raduni o le sfilate bisogna andare: se si prendono gli impegni, bisogna onorarli e portarli a termine». Il problema del turn over generazionale si fa sentire anche qui: «Da quando hanno abolito il servizio militare, manca la materia prima - sottolinea Saldi -. É difficile convincere un giovane ad entrare a far parte della fanfara, non si riesce a costruire un vivaio che garantisca la sopravvivenza del gruppo». Anche se qualcuno arriva: l’ultimo entrato, che è anche il più giovane del gruppo, è Francesco Rebeccani. Suo bisnonno era bersagliere, e lui sfila indossando orgogliosamente il cappello piumato del suo antenato. A guidare la fanfara, dal 1985, c’è sempre lui, Domenico Piovani, che la musica ce l’ha nel sangue: oltre a suonare indifferentemente tromba, flicorno tenore e basso, è anche organista e direttore di coro. Anche i due figli, Luca e Stefano, hanno ereditato la sua passione, e sono oggi validissimi componenti della fanfara. «Onoriamo gli impegni tradizionali, che vanno dai servizi per il 25 Aprile ed il 4 Novembre, fino al concerto del 2 giugno, che da 15 anni si svolge nella piazza di Alfianello - spiega Piovani -. Recentemente ci siamo esibiti per celebrare il centenario della fine della Grande Guerra e la vigilia di Natale faremo gli auguri in musica nel teatro di Pralboino, dopo la tradizionale tappa per salutare gli anziani della Casa di riposo».

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