la truffa

Cologne, lavori edili fantasma: frode da oltre 1 milione

di Simona Duci
Con false attestazioni avevano sfruttato il Bonus 110. Tre persone denunciate dalla Polizia locale

Una frode allo Stato per oltre un milione di euro è stata scoperta a Cologne. Ad aver portato alla luce la truffa collegata al contributo del «Superbonus 110» che aveva fruttato ai responsabili 1.100.000,00 euro, è stato il comando della polizia Locale del Montorfano, coordinata dal comandante Luca Leone.

Strategica si è rivelata la collaborazione con l'ufficio tecnico comunale. Ad essere accusati della regia del raggiro, sono state tre persone, denunciate per falsa attestazione ed asseverazione di atti depositati all'Agenzia Entrate di Brescia. Oggetto dell'intervento edilizio finito sotto la lente degli agenti della Polizia locale, due palazzi nel centro di Cologne.

La dinamica della truffa

Nonostante la certificazione di avanzamento lavori firmata da un ingegnere incaricato di Messina, gli edifici risultavano privi di qualsiasi intervento di qualificazione ed intervento per migliorare la resa energetica. Nonostante le attestazioni rilasciate per ottenere il contributo è stato accertato che non sono state sostituite caldaie, infissi o altri impianti come invece redatto dai richiedenti.

Alla luce dei risultati della intensa indagine, con verifica delle strutture anche per via aerea con i droni in dotazione del Comando della polizia Locale, è stato riscontrato la mancanza di qualsiasi intervento di manutenzione anche dei tetti. Le dichiarazioni presentate dalla ditta esecutrice e dell'ingegnere, contenevano l'esecuzione di opere in locali interrati che però erano inesistenti nelle palazzine. Nel cantiere, insomma, era stato messo solo il ponteggio e poco più.

Le denunce

All'autorità giudiziaria di Brescia sono state infine denunciate tre persone: l'amministratore condominiale residente in Franciacorta, l'ingegnere che, sulla scorta di una delega ha certificato e depositato gli atti per l'erogazione della sovvenzione statale, e il legale rappresentante della ditta esecutrice per il quale operava il tecnico. Tutti rischiano una condanna penale una sanzione pesante al termine degli accertamenti dell’Agenzia delle entrate.

Suggerimenti